Si muore di caldo, letteralmente. Con 4° in più 45 mila decessi l’anno in Italia

Si muore di caldo, letteralmente. Con 4° in più 45 mila decessi l’anno in Italia

Di caldo si muore,letteralmente, esi morirà sempre piùnei prossimi anni se letemperaturecontinueranno ad aumentare come avvenuto sinora. Tra il 1991 e il 2020 sono stati in media 43 mila idecessi legati alle alte temperaturein Europa – di cui oltre 10 mila solamente in Italia – ma i numeri potrebbero crescere se il cambiamento climatico in atto non si fermerà. A dirlo è una ricercaappena pubblicata sulla rivista scientifica Lancet.“Si prevede che il cambiamento climatico aumenterà morbilità e mortalità correlate al calore, presentandosfide senza precedenti ai sistemi sanitari pubblici“. Da qui la necessità di “risposte efficaci e strategie di adattamento”, attraverso le quali ridurre “ilrischio di mortalità correlato alla temperatura“. Proprio per questo la ricerca contiene alcune stime di ciò che potrebbe accadere in Europa con unulteriore aumentodelle temperature.“Abbiamo stimato il rischio di mortalità correlato a quattro scenari futuri dicambiamento climatico in tutte le regioni europee“, scrivono gli autori della ricerca. Leggi anche –Lavoro, ordinanza regionale: stop quando fa più caldo. Sindacati plaudono Nel dettaglio, i quattro scenari illustrano cosa potrebbe accadere con unaumento di 1,5, due, tre e quattro gradicentigradi (°C). La media dei morti inItaliae inEuropasalirebbe considerevolmente. Nel Belpaese si passerebbe dai 10 mila morti l’anno del periodo 1991-2020 a 14 mila (più 1,5°C), 18 mila (più 2°C), 28 mila (più 3°C) e 45 mila (più 4°C). Anche in Europa è atteso unmassiccio aumento dei decessi.Dai 43 mila morti l’anno delperiodo 1991-2020si passerebbe 58 mila (più 1,5°C), 76 mila (più 2°C), 129 mila (più 3°C) e 207 mila (più 4°C). Per rendere l’idea, la popolazione diuna città come Padova.I numeri, sottolineano gli autori del rapporto, riguardano soprattutto “igruppi di popolazione più anziani” e vanno rapportati alla popolazione complessiva. Quest’ultima, tuttavia, èsempre più vulnerabile.Secondo i ricercatori, infatti, in Europa è in corso “un processo diinvecchiamento generale e sostenuto,con la quota europea della popolazione di età pari o superiore a 85 anni in aumento dal 2,9% (1991-2020) al 9,3% nel 2100″. Leggi anche –Clima pazzo: un evento estremo ogni nove giorni, più pioggia e caldo Nondimeno, alcune aree sono più esposte di altre alrischio di decessi legati al caldo.Si tratta soprattutto deiPaesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.Il rischio maggiore infatti si concentra “principalmente nelle latitudini meridionali, in particolare in alcune regioni diSpagna, Italia e Grecia“, ma non possono dirsi al sicuro “aree più settentrionali, con un impatto significativo su una parte estesa dellaFrancia“. Nelloscenario peggiore(aumento di 4°C) si stimano 36 mila morti inSpagna, ottomila inGreciae 23 mila inFrancia. La situazione è più tranquilla neiPaesi dell’Europa orientale,“interessate da un’intensificazione del riscaldamento, ma dove rischio di morte attribuito al calore sarà mitigato principalmente da un forte calo dellamortalità totale“. Quanto all’Europa settentrionale,“il calore medio durante l’estate aumenterà, ma non abbastanza da causare ulteriori decessi”, anche se pure in queste zone “l’invecchiamento previstorenderà la popolazione più suscettibile aepisodi di calore estremo“. Leggi anche –Sicilia, caldo da record. Con 35 °C percepiti si va in Cassa integrazione Se da una parte ilcambiamento climaticoprovocherà dei morti, dall’altra aiuterà a ridurli. In Europa, infatti,non si muore solo di caldo ma anche di freddo.Le cifre, anzi, sono molto maggiori, con una media di 354 mila morti l’anno tra il 1991 e 2020, di cui 41 mila in Italia. Con gliaumenti delle temperature attesi,questo rischio si ridurrebbe. “Si osserverebbero moderati cali nei decessi nelle regioni dell’Europa orientale (ad esempio, meno 62,1 nella provincia di Yambol, Bulgaria), conlievi riduzioni in alcune parti della Germania(ad esempio, -5,4 ad Hannover),Francia, Italia e Portogallo“. Nel Belpaese si passerebbe dai 41 mila morti l’anno del periodo 1991-2020 a 40 mila (più 1,5°C), 38 mila (più 2°C), 33 mila (più 3°C) e 29 mila (più 4°C). Come si vede, ilcalo dei morti legati al freddonon riuscirà a compensare l’aumento di quelli dovuti al caldo.Complessivamente, concludono gli scienziati,il saldo è positivo.“Si stima che icambiamenti climatici e demograficicombinati provochino 14,9 decessi aggiuntivi previsti ogni 100 mila persone all’anno in Europa”.