Siccità: un futuro incerto per agrumi, olio d’oliva e grano duro Made in Italy

La produzione diagrumi(99% delle superfici coltivate),olio d’oliva(81%) egrano duro(73%) per pasta e pane “made in Italy” sarà a rischio per la prossima stagione a colpa dellasiccità. Sono produzioni legate soprattutto alle regioni meridionali che, già colpite da siccità, sono le più a rischio. L’aumento delletemperaturee lascarsità d’acquamettono a repentaglio la produttività di queste colture, su terreni che spesso sono già impoveriti da anni diagricolturaintensiva. L’adozione di tecniche agroecologiche, al contrario, tutela la salute dei suoli e la loro capacità di trattenere l’umidità, mantenendo le capacità produttive dei terreni agricoli sul lungo periodo e, con esse, il reddito degli agricoltori sempre più minacciato da cambiamenti climatici e eventi estremi. È l’allarme diGreenPeace Italia. Leggi anche –Agricoltura, produttori dal prefetto a Catania: “Siccità come il Covid-19” “Letendenze climaticheci indicano che i suoli delle regioni del Mezzogiorno saranno sempre più difficili da coltivare e che non potranno essere compensati dai terreni del Nord Italia, già sfruttati in modo intensivo, minacciati da temperature medie in rapido aumento e da eventi climatici estremi sempre più frequenti”, commentaSimona Savini, della Campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. “Per questo è urgente e necessario adattare il nostro modello agroalimentare a produzioni che richiedonomeno acqua, a partire dalla riduzione dei terreni destinati alla mangimistica”. Leggi anche –Siccità, in Sicilia si cerca l’acqua. Stanziati 3 milioni per pozzi e dissalatori La lotta alladesertificazioneè una sfida globale che richiede un impegno concreto da parte di tutti secondo GreenPeace Italia. Oggi è più che mai necessario ridurre i consumi idrici in agricoltura, privilegiare la produzione dicibo per le personerispetto a quella di mangimi per animali, promuoveretecniche agroecologicheche migliorino la salute dei suoli, aggiornare ilPiano Nazionale Integrato per l’Energia e il Climacon obiettivi in linea con l’Accordo di Parigi per ridurre le emissioni climalteranti e contrastare l’inquinamento che avvelena le risorse idriche. L’Italia deve cambiare al più presto il paradigma del modello agroalimentare, con un focus sulla sostenibilità e sulla tutela delle risorse idriche: solo così potremo garantire un futuro alle nostre campagne e alle colture che rappresentano l’eccellenza del “Made in Italy”.