Sicilia, il lavoro c’è, la formazione no: Confindustria etnea riparte dai giovani

Il lavoro in Sicilia c’è, anche per i giovani,ma non si riesce a far incontraredomanda e offerta: spesso inoltre manca laformazioneper le figure professionali richieste dalle aziende. Secondo gliultimi dati Unioncamere, le imprese dell’Isola non riusciranno a coprire il 45 per cento dei 64 mila posti disponibili entro fine anno. Da qui la necessità di investire in iniziative di formazione, a partire dal mondo della scuola. È il senso della“Summer Training Week”,promossa dalComitato imprenditoria femminile diConfindustria Catania, con l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo dell’impresa. Circa70 studenti di quattro istituti superioricatanesi – “Galilei”, “Cutelli”, “San Francesco De Sales” e “De Felice” –hanno trascorso una settimana di stage in venti aziende etnee.“Il nostro motto deve essere: formati in Sicilia, fermati in Sicilia. Per questo abbiamo realizzato delle vere e proprievacanze studio in azienda, per aiutare i giovani ad affacciarsi nel mondo del lavoro”, spiega aFocuSiciliaMonica Luca,presidente del Comitato, tra le artefici del progetto. Leggi anche –Giovani millennials senza lavoro al Sud. La Sicilia è l’isola delle incertezze Ad aprire le porte ai ragazzi sono stateaziende di primo piano del tessuto economico catanese.Dalle grandimultinazionaliallestoriche imprese locali, passando per le Pmi e glistudi professionali.In ordine rigorosamente alfabetico, Airliquide Italia Service, Cosedil, Covei, Dolfin, Ediservice (Qds), Four Points By Sheraton, GF Costruzioni, Impresa Colombrita, Indìco, Isola Catania, Jeko, Mas Communication, Metaconsulting, Midas Isola Bella Gioielli, Ontario, Parmalat, Randstad Italia, Samisud, Sibat Tomarchio, ST Microelectronics, Taxteam Studio Legale, Studio Legale Legal & Business. “Nel nostro territorio ci sonosoprattutto Piccole e medie imprese, ma anche multinazionali che spiccano in diversi settori”, ha detto il presidente di Confindustria CataniaAngelo Di Martino.“Le opportunità ci sono, occorre che ci siapiù dialogo tra le esigenze delle aziende e le competenze dei giovani“. Per Di Martino “scuola, impresa e formazionesono i tre fattori che che servono ai giovani percostruire il loro futuro. Spetta a noi aiutarli in questo percorso”. Leggi anche –Lavoro: ecco le figure più ricercate ma ‘snobbate’ dai giovani siciliani L’incontro tra giovani e mondo del lavoro puòriservare delle sorprese. Come quella vissuta daCovei, azienda che si occupa della vendita e assistenza dei veicoli industriali Volvo in tutta la Sicilia.“Uno dei ragazzi che è stato con noi ha una passione molto forte per il mondo dei motori”, spiegaSalvatore Gangi,uno dei titolari. “Questo lo ha spinto a voler vivere la vita di officina, e alla fine della settimana ha chiesto di poter rimanere. Con il supporto diRandstatabbiamo sottoscritto unpiccolo accordo di lavoro, che gli ha permesso di continuare questa esperienza”. Secondo Gangi, che ricopre anche il ruolo di vicepresidente diConfindustria Catania,quello della“Summer Training Week”è un modello concreto di investimento in formazione e in prospettiva può servire a far incontrare domanda e offerta. “L’investimento delle aziende nel mondo della scuolaè una delle soluzioni allamancanza di risorse umane. I giovani hanno veramentetanto da dare e fareper il nostro territorio. Noi dobbiamometterli nelle condizioni di dare e fare“. Leggi anche –Sciopero Cgil e Uil, Finanziaria bocciata. Colpisce lavoro, giovani, anziani A parlare dell’impegno delle scuole è la professoressaElisa Rubino,che da più di dieci anni accompagna gli studenti delliceo scientifico “Galileo Galilei”nei percorsi di formazione. “Abbiamo sempre creduto nella sinergia tra scuole e territorio. I nostri studenti sono entusiasti, perché sono statimotivati e indirizzati a scegliereciò che vogliono fare in futuro”. Per la docente la consapevolezza dell’importanza della formazionesta crescendo. “La scuola è anzituttoun’agenzia educativa, chenon può venire meno al suo ruolo. Le imprese del territorio sono cresciute anche perché hanno deciso di dedicare del tempo a questi studenti, dandogli conoscenza e consapevolezza”. A confermare l’importanza del rapporto tra scuole e territori, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale,Emilio Grasso.“Esistono imprese chepossono dare importanti chanches.Poi, se una persona vuol fareun’esperienza all’estero, si può fare, ma per arricchire i propri orizzonti. Per questo potrebbe essere un’idearendere le iniziative come questa materia curriculare“. Leggi anche –Essere giovani in Italia è difficile, al Sud di più. 30enni ancora in famiglia A intervenire nel corso dell’incontro ancheGiovanna Micale,esperto del Sindaco di Catania in Dispersione scolastica e inclusione delle fasce deboli della popolazione. “Per un territorio come il nostro iniziative come quella diConfindustriasono molto utili, perché aiutano la scuola a essere sempre più integrata con i territori”. Uno strumento utile anche percombattere la dispersione,“perché una scuola che dialoga con le aziende e offre opportunità è una scuola capace di attrarre”. A concludereBarbara Mirabella,direttore provinciale delDipartimento provinciale ScuolaCodacons. “Molti imprenditori sono convinti che prendere dei giovani in azienda sia solo una formalità. Invece qui i ragazzi sono stati davvero coinvolti,sono stati chiamati ad autodeterminarsi“. Per Mirabella si tratta di una grande opportunità, che punta a valorizzare esigenze delle aziende e competenze dei ragazzi. “Andare fuori per loro deve essereuna scelta, non una costrizione. Ci sono così tante cose che possono fare qui”.