Sicilia in piena crisi demografica. In dieci anni persi 170 mila abitanti
LaSiciliaè passata dacinque milioni di abitanti al 31 dicembre del 2011 a 4 milioni e 833 mila al termine del 2021. In dieci anni, sono 169.575 gli abitanti persi dall’Isola. Il dato viene dall’ultimocensimento Istat, diffuso negli scorsi giorni, e mostra uncalo nel decennio del 3,4 per centonella popolazione dell’Isola. Il numero di residenti viene calcolato dall’istituto di statistica annualmente nell’ambito del “censimento permanente“, e vede anche un confronto annuale del 2020 sul 2021. In un anno la flessione è di soli 376 residenti rispetto al 2020. Ma le differenze territoriali sono marcate, e continua a essere allarmante la flessione nel lungo periodo in alcune aree interne, in particolare nelle province diEnna, Caltanissetta, Messina e Agrigento. In valore assolutola provincia che in questi dieci anni ha perso più abitanti è quella di Messina, passatada 649.824del 31 dicembre 2011ai 603.229della fine del 2021. Una flessione di oltre46 mila abitanti, il7,2 per cento in meno, proseguita peraltro anche tra il 2020 e il 2021 con meno 751 residenti, una ulteriore flessione dello 0,1 per cento. In termini assoluti la provincia diPalermoè seconda a livello regionale, (perde 34.594 residenti in dieci anni), passando da 1.243.585 a 1.208.991 abitanti, il 2,8 per cento in meno. SegueAgrigentoche in dieci anni ha visto la popolazione ridursi di30.950 unità, passando da 446.837 a 415.887 abitanti, unaflessione del 6,9 per cento.Caltanissettapassa inveceda 273.099 abitantidella fine del 2011ai 251.715 di fine 2021, con una perdita netta di 21.384 persone. La flessione è pari al 7,8 per cento nel decennio, main un anno, dal 2020 al 2021, iresidenti sono scesi di 1.973 unità, lo 0,8 per cento. Il caso più eclatante, in termini percentuali, è quello diEnna. Si tratta dell’unica provincia dell’entroterra siciliano e senza uno sbocco al mare, in dieci anni ha visto uncalo percentuale della popolazione del 9,6 per cento complessivo. Si è passati infatti da 173.451 abitanti del 31 dicembre 2011 a 156.730 di fine 2021. Unaflessione di 16,720 residentiche, anche a livello assoluto, pone la piccola provincia ennese prima di aree ben più popolate come quelle diSiracusa(meno14 mila residenti in dieci anni, il3,5 per cento), diTrapani(meno12.697, il3 per centoin meno),Catania(meno 1.251 abitanti, lo 0,1 per cento in meno), e soprattutto prima diRagusa, unica provincia siciliana che nel decennio non solonon ha visto un calodi popolazione,ma acquistato 8.650 residenti. Nell’anno tra le due ultime rilevazioni Istat, ovvero dal 31 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021, la popolazione aRagusa è inoltre cresciuta di 1.232 unità, un più 0,4 per cento. Meglio, nell’anno solare, fa solo Catania dove la popolazione è aumentata di 3.426 unità (più 0,3 per cento), arrivando a 1.077.515, come detto solo lo 0,1 per cento in meno rispetto al 2011. Tra il 2020 e il 2021 quattro comuni su dieci mostrano un incremento della popolazione, tra questiCatania, Ragusa e Siracusa, capoluoghi di provincia. Catania e Ragusa sono inoltre le province più giovani (44,0 anni di media) mentre Messina ed Enna quelle più anziane (rispettivamente 46,6 e 46,2 anni). L’età media in Sicilia si è innalzata rispetto al 2020 da 44,7 a 44,9 anni. Invecesono 233 (su 391) i comuni dove la popolazione diminuisce: in valore assoluto le perdite più consistenti si registrano aTrapani (-9.085),Palermo (-2.446) e Messina (-1.083). In termini relativi nei comuni di Trapani (-13,9 per cento) e di Mineo (CT) che perde il 7,7 per cento. Sotto il profilo della dimensione demografica, il 53,8 per cento dei comuni con popolazione tra 20.001 e 50.000 abitanti non ha perso residenti, quota che scende al 45,5 per cento per i comuni con popolazione tra 50.001 e 100.000 residenti. La popolazione risulta invecein calo in quasi 7 su 10 dei piccoli comunicon popolazione fino a 1.000 e da 1.001 a 5.000 abitanti.