Dal 10 al 15 gennaio la Sicilia sarà in zona arancione. Il provvedimento, già sottoscritto dal ministro alla Salute Speranza, con anticipo di un giorno sull’annunciato Dpcm nazionale, dispone restrizioni meno severe di quanto chiesto dalla Regione siciliana. Ieri il governatore Nello Musumeci aveva tenuto una riunione con il Comitato tecnico scientifico (Cts), che aveva valutato la situazione da “zona rossa”, nonostante 44 mila vaccini già eseguiti (terzo miglior dato italiano in termini assoluti), e contagi in aumento ma con indice Rt a 1,04, inferiore quindi alla soglia di 1,25 per i provvedimenti più severi. “Siamo preoccupati per l’attuale andamento della curva dei contagi in Sicilia, per questo abbiamo chiesto al ministro Speranza, che ringrazio, di anticipare di almeno una settimana il provvedimento di istituzione della zona arancione per la Sicilia. Nonostante l’indice Rt dell’Isola non prevedesse infatti questa classificazione, con grande senso di responsabilità, abbiamo così previsto misure più stringenti a salvaguardia del nostro territorio”, ha dichiarato Musumeci in un messaggio inviato alla stampa pochi minuti fa.
Scuole chiuse a Palermo e Catania
Sono attese per oggi da parte degli assessori alla Salute Ruggerro Razza e dell’istruzione Roberto Lagalla, le eventuali decisioni di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per tutto il periodo di durata delle restrizioni. Fino ad allora, comunica la Regione, “rimarranno in vigore le disposizioni previste dal governo nazionale relative alla didattica, salvo in quei comuni dove sono state già assunte iniziative diverse”. Tra questi Palermo e Catania, dove le scuole sono state chiuse nei giorni 8 e 9 gennaio, sempre in attesa di conferme dai governi. “La chiusura delle scuole è stata una scelta doverosa e di prudenza a fronte del dilagare dei contagi in Sicilia e a Palermo mai registrato prima. Questa scelta è anche una forma di rispetto per la scuola che continuerà con la didattica a distanza la propria attività, consapevoli di quanto sia grande la sofferenza per non poter vivere la scuola in presenza. Tutto ciò è purtroppo il risultato derivato e che dovrà fare riflettere i tanti incoscienti che contribuiscono al diffondere dei contagi non rispettando le elementari regole e stupendosi, poi, se i loro figli non possono frequentare di presenza la scuola. Oggi è il tempo della responsabilità di tutti e di ciascuno. Con altri sindaci siciliani, in attesa delle decisioni dei governi regionale e nazionale, abbiamo pensato di limitare il danno riducendo il rischio di pericolo per la vita dei bambini e per quella di tutti”, ha dichiarato Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente dell’associazione dei comuni siciliani Anci.
Le regole per la zona arancione
I provvedimenti per la zona arancione, a meno di novità non ancora annunciate, dovrebbero essere gli stessi del periodo festivo. Sarà quindi possibile muoversi all’interno del proprio comune dalle 5 alle 22. I negozi saranno aperti fino alle 21, mentre bar e ristoranti rimarranno chiusi tranne che in modalità di asporto fino alle 22, e di consegna a domicilio senza limiti di orario. Non è stata confermata la deroga per gli abitanti di Comuni fino a 5000 abitanti. Per loro lo scorso dicembre era stato possibile muoversi nei Comuni vicini nel raggio di 30 chilometri, senza però recarsi nei capoluoghi di provincia.