Sicurezza sul lavoro: aumentano soldi e corsi, ma anche le tragedie. Il bando Isi

Sicurezza sul lavoro: sembra una sconosciuta ma senza ci perdono azienda, lavoratori e società. Non un modo di dire ma la realtà. Lo conferma al nostro giornale Giovanni Asaro, direttoreInail Sicilia, definendo il costo per la sicurezza “un investimento strategico”. Gli incentivi mirati per la sicurezza sul lavoro, come ilbandoIsiproprio dell’Inail e ancora in corso, ci sono e stanno anche aumentando. Siamo ancora lontani dalla sufficienza però. Sono ancora troppi quelli che pensano che la sicurezza è solo un costo, una perdita di tempo o un obbligo di legge a cui adempiere. La Sicilia, ad esempio, secondo i dati diffusi proprio dall’Inail, ha contatodieci morti bianche da gennaio a marzo 2024. Le denunce diinfortunio, invece, sono state 6.335 rispetto alle 6287 del primo trimestre dello scorso. Cinque province su nove segnano incrementi, con picchi a Catania (da 1744 a 1759) e Palermo (da 1355 a 1428). Seguono Ragusa (550-568), Agrigento (421-429) e Caltanissetta (311-341). Dal 2010 al 2022 sono state quasi3mila le imprese che hanno beneficiato degli incentividel progetto Isi nel territorio siciliano. “La risposta da parte del mondo imprenditoriale – spiega Asaro – è stata buona. In questi dodici anni sono stati stanziati dall’Inail quasi210 milioni di euroin favore delle aziende siciliane per migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro. Siamo partiti, nel 2010, con una previsione regionale di poco più di 4 milioni di euro. Siamo arrivati a più di 28 milioni di euro stanziati con l’attuale bando”. Per ogni progetto ammesso il contributo Inail erogato in conto capitale può coprire fino al65% delle spese sostenutefino a un massimo di 130mila euro. Per ottimizzare l’utilizzo dei fondi messi a disposizione dal bando Isi sulla sicurezza sul lavoro, in caso di mancato utilizzo di tutte le risorse destinate ad alcune regioni o province autonome, nella fase di elaborazione degli elenchi definitivi delle imprese ammesse al contributo è previsto un meccanismo che consentirà diridistribuire i finanziamenti non assegnati. Leggi anche –Contro il “lavoro povero e precario” Cgil Catania invita a “metterci la firma” Secondo il direttore Inail Sicilia sonoalmeno 4 i motivi per cui investire in sicurezza conviene. “Il più intuitivo – dice – è la riduzione dei costi legati agli infortuni sul lavoro, a cui si aggiunge un inevitabile aumento dellaproduttività. Ma non solo, un’azienda sana e sicura attrae investimenti e figure altamente specializzate interessate a lavorare in un contesto privo di rischi. Inoltre, una migliorereputazione socialea livello aziendale e la crescita sostenibile legata ad una politica attenta alla salute, all’ambiente ed alla sicurezza sul lavoro, permette di avere sicuramente una marcia in più rispetto ad altre imprese che, non rispettando le regole, guardano solo al profitto immediato e che sono destinate ad uscire dal mercato”. Leggi anche –Morti sul lavoro. Inps Sicilia, sindacati e imprenditori firmano documento unico Nel tempo la sensibilizzazione al tema è aumentata. “La direzione regionale (dell’Inail,ndr) è impegnata in notevoli iniziative che vanno dalla semplice informazione, alla formazione, progetti di prevenzione ed eventi, insieme ad altre Istituzioni e alle organizzazioni sindacali”.Attività che si rivolge anche ai lavoratori. Ognuno “ha una propria sfera di responsabilità all’interno dei processi lavorativi e può contribuire a migliorare la sicurezza del suo luogo di lavoro, non solo fungendo da esempio virtuoso ma, anche, segnalando agli organi competenti eventuali criticità”, dice Asaro. Leggi anche –È reato l’omesso riscontro alle richieste dell’Ispettorato del lavoro tramite Pec Le imprese avranno tempofino al 30 maggioper chiedere l’accesso al contributo sul portale dell’Istituto. La procedura è tutta informatica con un percorso guidato. Se le risorse economiche complessivamente stanziate per un determinato Asse/Regione risultino sufficienti a soddisfare tutte le richieste di finanziamento in elenco le domande di finanziamento registrate saranno direttamente ammesse alla fase di upload della documentazione. Dovranno poi essere confermate attraverso l’apposita funzione online. In caso di ammissione al finanziamento,l’impresa avrà un anno di tempo per realizzare il progetto. Tutto dovrà essere rendicontato all’Inail che entro 90 giorni dall’esito positivo dell’istruttoria, disporrà l’erogazione del finanziamento. Procedure di anno in anno sempre più semplificate per evitare che laburocraziasia un handicap. Tuttavia, spiega Asaro: “appare evidente come il meccanismo, che prevede l’erogazione di risorse pubbliche, non può che essere soggetto al rispetto dei requisiti e controlli”. Leggi anche –Morti sul lavoro, per le statistiche Sicilia “meno grave”, ma sono 3 al mese Come quello nazionale, il bando Isi per la Sicilia è suddiviso incinque assi di finanziamento. Si differenziano in base ai destinatari ed alla tipologia dei progetti che saranno realizzati. “Al primo asse – chiarisce Asaro – sono destinati3.9 milioni di euro, suddivisi in 3.6 milioni per la riduzione dei rischi tecnopatici (asse 1.1) e oltre trecentomila euro per i progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (asse 1.2). Il secondo asse, quello con il budget più alto, prevede ben8.2 milioni di europer la realizzazione di progetti per la riduzione dei rischi infortunistici. Lo stanziamento del terzo asse destina alla Sicilia6.1 milioni di europer progetti di bonifica da materiali contenenti amianto, mentre il quarto mette a disposizione1.3 milioni di europer progetti destinati a micro e piccole imprese operanti in specifici settori, tra cui la pesca e acquacoltura, la produzione di olio di oliva e dei derivati del latte, la fabbricazione di prodotti in ceramica e la lavorazione delle pietre e del marmo”. “L’importo del quinto asse – dice ancora il direttore Inail Sicilia – riservato ai progetti per le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, è invece di8.6 milioni di euro, suddivisi in 6.6 milioni per la generalità delle imprese agricole (asse 5.1) ed oltre due milioni per i giovani agricoltori, organizzati anche in forma societaria (asse 5.2)”.