Società interporti, Cgil e Filt Sicilia: da Regione “liquidazione incomprensibile”

Società interporti, Cgil e Filt Sicilia:  da Regione “liquidazione incomprensibile”

L’annunciata liquidazione della Società degliInterporti Sicilianida parte del governo regionale “è incomprensibile e temiamo che dietro ci siano manovre che hanno poco a che vedere con l’interesse pubblico e molto invece coninteressi di gruppi di potereben individuati che voglio mettere le mani su infrastrutture strategiche per la nostra regione e su ingenti finanziamenti pubblici”. Lo sostengonoAlfio Mannino,segretario generale della Cgil Sicilia eAlessandro Grasso,segretario dellaFilt Sicilia.Mannino e Grasso rilevano che “non è affatto chiaro perché la Regione voglia mettere in liquidazione una partecipata che gode di una solidità finanziaria e che haraggiunto importanti obiettivi”. “L’ente”, scrivono, “ha chiuso gliultimi tre bilanci societari con un utilepari a euro 107.528 (2020), euro 134.136 (2021) ed euro 632.010 (2022), e si appresta alla approvazione del bilancio di Esercizio anno 2023 con un utile pari a 147 mila euro, godendo di unasolidità finanziaria garantitaanche dai canoni di gestione dell’interporto di Catania pari a circa 600 mila euro annui. La SIS”, aggiungono, “attualmente gestisce le opere e i contratti, oltre ad altre attività relative agli interventi programmati per Termini Imerese, nonostante ilmanifesto sottodimensionamento dell’organico(otto dipendenti), con risultati apprezzabili”. I due esponenti sindacati chiedono come “la Regione intenda garantire la continuità dellagestione delle opere pubbliche attualmente esercitata dalla SIS, i lavori pubblici appaltati e in fase di esecuzione,inoltre la realizzazione dell’infrastruttura strategica dell’interporto diTermini Imerese.E come intende garantire i livelli occupazionali”. Nel 2019 i dipendenti hanno sportodenuncia di malagestioneda cui è scaturito un processo penale ancora in corso. “Sulla vicenda sarà la magistratura a esprimersi”, concludono Mannino e Grasso, “ma sulla sorte dei dipendentia decidere è il governo regionale,che sembra quasi accanirsi verso dei lavoratori che dovrebbero in realtà essere premiati, sia per gli eccellentirisultati raggiunti con grande spirito di sacrificiosia per aver avuto il coraggio di non voltarsi dall’altra parte e di denunciare, difendendo l’interesse di noi tutti cittadini”.