Stipendi dei sindaci, aumenti a carico dei Comuni. Servono 24 milioni di euro

“Stipendi”deisindaci: gliaumentiprevisti dalla legge li dovrannopagare, quasi per intero, iComunicon i propri fondi. Secondo le stime diAnci Sicilia, la somma necessaria per adeguare leindennitàin tutti i391 Comunisiciliani da qui al 2024 è di24 milioni di euro. LaRegione Sicilianane ha messi a disposizione solamentesei per il triennio 2023-2025. Gli altri18 milioninecessari resteranno a carico delle casse comunali. Naturalmente, di queiComuniche da qui ad allora avranno deciso di aumentare leindennitàdi sindaco, assessori, presidenti del Consiglio e consiglieri comunali. Si tratta infatti di adeguamentofacoltativo, che ciascun Comune può disporre o a cui gli amministratori possonorinunciare. L’incremento delle indennità di funzione, che possono persinoraddoppiarerispetto al passato, è partito nel2022. Lo aveva disposto il governoDraghi, con la legge di bilancio 2022, la n. 234 del 30 dicembre 2021.In Sicilia la disposizione è stata recepita il25 maggio 2022, con la legge regionale 13. Leggi anche –Aumenta lo ‘stipendio’ del sindaco. Ma solo se lo pagano i cittadini Dei novecapoluoghisiciliani, finora sei hanno adottato gli aumenti. ACataniala giunta guidata dal sindaco EnricoTrantinoha deliberato l’adeguamento lo scorso 12 settembre. L’indennità è passata da quasi 7.800 euro a13.800euro al mese. Aumenti anche per assessori, presidente del Consiglio e consiglieri. Stessa situazione aPalermo, dove il sindaco RobertoLagallaci aveva già pensato qualche giorno dopo Ferragosto, varando la delibera sugli aumenti. Nel capoluogo dell’Isola, i 40 consiglieri comunali guadagneranno 2.400 euro, ildoppiorispetto a prima. Il Comune diMessinasi era adeguato già un anno fa, poco dopo l’elezione del sindaco FerdinandoBasile. Restano ancora da adeguare – e potrebbe succedere presto – i gettoni dei consiglieri comunali. ARagusa, tra i primi atti del riconfermato sindaco PeppeCassì, a giugno scorso, c’è proprio la delibera che aggiunge due assessori e aumenta del 45 per cento le indennità per tutti. Il sindaco di Caltanissetta, RobertoGambino,ha provveduto all’inizio di agosto, assicurando però che le somme aggiuntive verranno restituite su unfondoda utilizzare perprogettidi pubblica utilità. A fine agosto aTrapanil’indennità del sindaco GiacomoTranchidaè salita da 4.700 a circa ottomila euro. Leggi anche –I sindaci si aumentano lo stipendio, la Regione siciliana dà i soldi ai Comuni “A livellonazionale, in tutte le altreRegioni, anche quelle a statuto speciale, come la Sardegna, l’aumento delle indennità è stato copertointegralmentecon risorsenon dei Comuni“, spiega MarioAlvano, segretario dell’Anci Sicilia. Le spettanze degli amministratori vengono pagate dalministero dell’Internonelle Regioni a statuto ordinario, cosa che non avviene in Sicilia dove i rapporti di finanza locale sono diversi. Agli aumenti un po’ ovunque hanno provveduto le Regioni, sia ordinarie che a statuto speciale. In Sicilia questo è avvenuto solo in parte. Anche l’adeguamento altrove è statoautomatico, mentre in Sicilia “è rimesso a una stranadiscrezionalitàche dovrebbero esercitare isindaci– prosegue Alvano – e a fronte di questo, il contributo regionale è attualmentemolto modesto“. Per l’esponente dell’Associazione dei sindaci, si tratterebbe di una “questione puramentefinanziaria“, ovvero non ci sono le risorse, i 24 milioni di euro necessari. “Se la Regione avesse stanziato l’importointegrale, al pari di tutte le altre Regioni – aggiunge – il problema non sarebbe esistito. Cosìproduciamo dubbi, incertezze e difficoltà attuative. In più, si determina una ingiustificatadiscriminazionerispetto agli enti che sono in crisi finanziaria”. Leggi anche –Schifani incontra i vertici Anci Sicilia: “Ok ad aumento indennità sindaci” UnComune,per ricevereil contributo regionale, deve primaanticiparele somme. “Oggi inSicilia, unica regione d’Italia – sottolinea ancoraAlvano– si è scelto dicomplicarel’attuazione di una norma che è legge già dall’anno scorso nelrestodel Paese. Si presuppone l’integrale adeguamento dell’indennità a caricodei Comuni. Se la copertura non è integrale, non si dovrebbe ottenere ilcontributo. Noicontestiamo questo meccanismo.Chiediamo che si superi questa impostazione e si preveda un’applicazionelineare per tutti.Ci dev’essere pari dignità degli amministratori siciliani rispetto al resto d’Italia”. Sull’opportunità di questi aumenti, va ricordato che il governo Draghi fece questa scelta anche perché le indennità eranoferme da oltre vent’anni. Quel che sta succedendo in Sicilia, per Alvano, “non fa giustizia rispettoall’impegnoe alleresponsabilitàin capo a sindaci, assessori, presidenti del Consiglio e consiglieri comunali che sono di gran lungasuperioria quelle di altri. Oggi in tante realtà c’è unafuga dalla responsabilitàamministrative. Se guardiamo alrapporto tra indennità e responsabilità, sicuramente il livello locale è quello piùpenalizzatoal confronto con altri livelli politici e amministrativi”, conclude il segretario dell’Anci.