Svimez, nel 2023 il Pil della Sicilia è il più alto in Italia (+2,2%). Cresce tutto il Sud

Nel 2023il Mezzogiorno è cresciuto più del resto d’Italia,e la Sicilia è cresciuta più del Mezzogiorno: il Prodotto interno lordo nel Sud e nelle Isole è salito dell’1,3%, contro lo 0,8% del Paese. In Sicilia il dato è del2,2%,il più alto tra tutte le regioni italiane. A dirlo è l’ultimo rapporto sulPil di Svimez, Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno. Le regioni del Sud superano l’Italia nel complesso, sottolineano gli esperti, ma ancherispetto alle singole zone.La crescita infatti “è stata superiore a quella delle altre macro-aree: più 1,3% contro più 1% del Nord-Ovest, più 0,9% del Nord-Est e più 0,4% del Centro”, un risultato che non si verificava “dal 2015 (più 1,4% contro il più 0,6% del Centro-Nord)”. La crescita è confermata dai dati sullavoro. L’anno scorso infatti gli occupati nelMezzogiornosono aumentati “del più 2,6% su base annua, a fronte di una media nazionale del più 1,8%”. Un miglioramento dovuto anche “all’avanzamento degli investimenti pubblici,cresciuti del 16,8% al Sud, contro il più 7,2% del Centro-Nord”. Leggi anche –Unione europea, Pil a crescita zero. L’Italia migliora grazie all’industria Svimez entra nel dettaglio deidiversi settori economiciche collaborano alla crescita. In Sicilia, come nel resto del Mezzogiorno, il Pil è spinto dallecostruzioni, che segnano un più 4,4% e “contribuiscono in maniera rilevantealla formazione delvalore aggiunto“. Positivi anche i dati dell’industria(più 3,4%) e deiservizi(più 2,4%). Unico settore che registra un calo è l’agricoltura,storicamente importante per l’economia dell’Isola, che cala del 2,1% confermando lacrisi del settore dovuta alla prolungata siccità.“I fattori climatici avversi che hanno caratterizzato gran parte dell’anno hanno penalizzato il settore”, si legge infatti nel rapporto. Nel complesso la crescita del Pil siciliano “emerge in modo particolare” ed è legata adiverse dinamiche,“ancor più favorevoli che nel resto del Mezzogiorno”. I tecnici sottolineano la crescita “delleopere pubbliche(più 60,4%) e più in generale degliinvestimenti pubblici(più 26%)”. Sono proprio gli investimenti, per gli esperti, a fare della Sicilia la regione con la maggiorecrescita del Prodotto interno lordo in Italia. Leggi anche –Pil pro-capite: in Sicilia in tutte le nove province è sotto ai 20 mila euro Quanto al resto del Sud,Svimez segnala la crescita“omogenea e sostenuta” del Pil inAbruzzo, Molise(più 1,4%),Campania(1,3%) eCalabria(1,2%). L’aumento è minore in Basilicata (più 0,9) a causa di “un calo dell’industria”, e in Puglia (più 9,7%), per via della “forte caduta del valore aggiunto agricolo“. Va meglio la Sardegna, con una robusta crescita dell’1%, “stimolata dalle costruzioni e dai servizi”. Nelle altre aree la crescita è a macchia di leopardo. I tecnici sottolineano i dati diPiemonte(più 1,2%) eVeneto(più 1,6%) “trainati daindustria e turismo“, mentre quello dellaLombardia(più 0,9%) “è influenzato dal calo nel comparto industriale (meno 2,5%), uno dei più forti tra leregioni centro-settentrionali“. Frena anche l’Emilia-Romagna(più 0,6%) “per effetto dell’industria che ha scontato la forte integrazione con lamanifattura tedesca“. C’è anche chi registra unsegno meno nel Pil,comeToscana(meno 0,4%),MarcheeFriuli-Venezia Giulia(meno 0,2%), a causa della “stagnante dinamica delle costruzioni“, unita “all’andamento negativo dell’industria“. Leggi anche –Pnrr, la Revisione non basta. Svimez: 83 miliardi a rischio. Stallo sul Pil IlMezzogiorno, insomma, per una volta sembraprevalere sul resto del Paese.A rivendicare il “risultato solido” del Pil della Sicilia è il presidente della RegioneRenato Schifani.Per il governatore l’exploit è legato “anche alle opere pubbliche realizzate e in corso di realizzazione”, ma soprattutto al“pieno impiego delle risorse della programmazione 2014-2020entro il periodo di spesa previsto e iprimi effetti del Pnrr“. Schifani ricorda come la Sicilia abbia “messo in campo la massa di risorse più significativa del Mezzogiorno, trafinanziamenti regionali ed extraregionali“, e cita il nuovoAccordo per i Fondi di sviluppo e coesionefirmato con lo Stato, “che mette in campo 6,8 miliardi di euro per rafforzare lacrescita della nostra economia“. Positivo anche il commento della presidente del ConsiglioGiorgia Meloni.“I dati sulla crescita del Pil confermano l’accelerazione della crescitadelle regioni del Sud nel corso del 2023″. Per il futuro la priorità è “promuovereoccupazione stabile”, in modo da “colmare concretamenteidivari strutturali con il resto del Paese“.