Teatro Antico di Taormina, 500 mila euro per i restauri. Lavori entro inizio estate

Mezzo milioneper intervenire sulla parte posteriore delTeatro Antico di Taormina– tecnicamente definita“porticus post scaenam”, “portico post scena”– che di affaccia sul mare e abbraccia in lontananza anche l’Etna. Ad annunciarlo è la Regione siciliana. Il progetto – voluto e programmato dal Parco archeologico Naxos Taormina, diretto dall’archeologaGabriella Tigano– segue a distanza di circa 70 anni lo storico restauro del grande archeologoLuigi Bernabò Brea,al quale si deve l’attuale configurazione del complesso monumentale con cui da allora (1958-59) è conosciuto in tutto il mondo. I lavori di restauro in corso sono interamente finanziati dalParco Naxos Taormina. Il progetto è del “Laboratorio per l’Architettura Storica stp srl” di Palermo. Il direttore dei lavori è l’architettoSaverio Renda.L’impresa esecutrice è la ditta “Siqilliya srl” di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). A sostenere il progetto si è unita ancheAmerican Expressche, con il coordinamento diArtfin,ha partecipato allo studio progettuale architettonico. Propedeutico a questi interventi di restauro e conservazione diuno dei monumenti più iconicidel patrimonio archeologico siciliano. “Anche stavolta, come è accaduto nel 2022 per ilrestauro delle gradinate,non sarà necessariointerrompere la fruizione del sitoda parte dei visitatori che anzi, laddove possibile, osservano con interesse e curiosità i restauratori all’opera”, ha detto l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana,Francesco Paolo Scarpinato,durante il sopralluogo effettuato insieme con la direttrice del Parco archeologico Naxos Taormina, Gabriella Tigano. “I lavori saranno completati entro l’inizio dell’estate e della consueta stagione degli spettacoli”. “È un momento fondamentale per lo studio del teatro”, spiega la direttrice.“L’edificio postscaenamsarà, infatti, oggetto di analisi mirate che consentiranno di acquisire nuovi dati sui materiali da costruzione utilizzati. Come la composizione dei conglomerati antichi, ma anche dei mattoni di rivestimento, sia antichi che moderni, che presentanostati avanzati di degrado.Dati indispensabili per procedere con il restauro di questo settore del monumento”. Strategica, perconsentire la fruizione dei visitatoridurante i lavori di restauro, la configurazione del ponteggio “su misura”, realizzato nelle due ali del post scena e che ha salvaguardato lo scenario, unico al mondo, dove ilpaesaggioe lanaturadiventano ununicumcon il monumento. Una scelta che, se da un lato ha reso più complicato il lavoro dei restauratori – perintervenire sull’intero prospettodevono infatti scendere e salire dalle singole impalcature anziché spostarsi in orizzontale da un lato all’altro del ponteggio – ha consentito di non intaccare ilpanorama tanto caro ai visitatori,sia pure temporaneamente incorniciato dal cantiere di restauro. Senza contare che, non potendosi agganciare al monumento, il ponteggio ha richiesto una sofisticata soluzione ingegneristica ed è stato progettato comestruttura autoportante.Al suo interno comode scale consentono anche agli studiosi di essere “a tu per tu” con la parete del post scena (un grandioso edificio a tre piani di età imperiale romana). E soprattutto di poter osservare da vicino il monumento e alcunielementi architettonici e decorativianche a quote solitamente irraggiungibili. Grazie, infatti, a questeimpalcature di oltre 12 metrid’altezza sono stati raggiunti alcuni ambienti dell’ultimo piano con frammenti di scale che conducono al terzo livello della scena e sino ad oggi inaccessibili per gli studiosi. Oggetto del primo lotto di interventi, aggiungono dalla Regione, è ilgrandioso edificio a tre piani.Ricollegabile alla fase di ristrutturazione d’età imperiale romana, parzialmente distrutto dal terremoto del 365 d.C. (al pari dellafrons scaenae), al cui interno insisteva, fino a qualche settimana fa, un impalcato di sicurezza, montatoin occasione del G7 nel 2017.L’edificio, una costruzione in conglomerato cementizio e laterizi, si sviluppava anticamente su tre piani. Unoipogeico(costituito da un unico lungo corridoio, oggi utilizzato per il montaggio dei camerini degli attori), unomediano(alla quota della scena, costituito da un portico di grande altezza a sette arcate, coperto da volta a botte ribassata) e unosuperiore, che completava da sud la parte superiore della scena.