Bene l’apertura della nuova stagione teatrale, ma non si perdano di vista i lavoratori. È il pensiero della segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli, del segretario organizzativo Salvo Orlando e del segretario territoriale Uilcom con delega al Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” Mauro Cossu, che commentano il nuovo cartellone dell’ente lirico catanese. “La presentazione della stagione del Bellini, prevista per domani, testimonia la vitalità dell’ente”, dicono i dirigenti del sindacato. “La salutiamo con gioia confidando, però, che nessuno dimentichi come le fondamenta del Teatro Massimo poggino da sempre sulla passione e sulla competenza delle lavoratrici e dei lavoratori. Ci auguriamo, quindi, che si parli al tempo stesso di cartellone e di risorse umane in una istituzione culturale di Sicilia che non bandisce concorsi da una ventina d’anni!”
Le preoccupazioni del sindacato
Meli, Orlando e Cossu ricordano “quando nei giorni più bui della crisi del Bellini gridavamo che mentre a Palermo si discuteva Catania e il suo Teatro morivano”, sottolineando la necessità di “tutelare le conquiste realizzate e andare avanti, aggiungere un tassello, costruire futuro consolidando il presente”. I dirigenti della Uil segnalano “la delicatezza di questo momento, caratterizzato da tagli di fondi regionali per 430 mila euro che peseranno su bilanci e prospettive dell’ente. Ciononostante è incontestabile che, per impedire gravi difficoltà operative dovute alle attuali e pesantissime carenze di organico, non sia più rinviabile un Piano occupazionale fondato su valorizzazione dei precari, indizione dei concorsi e progressioni verticali nei settori tecnico e amministrativo. È tempo, poi, di concretizzare il rinnovo del contratto integrativo, a ben trentadue anni dal precedente che non risponde più alle legittime aspettative dei lavoratori e alle sopravvenute esigenze di gestione”.
Risparmiare sulle commesse esterne
Uil e Uilcom, infine, chiedono “la regolarizzazione di tutti gli emolumenti dovuti al personale” e propongono il ripristino dei laboratori di costruzione e di scenografia “che consentirebbero di risparmiare i costi dovuti alle commesse esterne e di assicurare, finalmente, una destinazione al cospicuo investimento costituito dalle vaste aree di cui l’ente dispone all’interno del Maas di Catania”.