Treni, un terzo dei siciliani distante oltre un’ora dalla stazione più vicina

Treni, in Sicilia ci vuolealmenoun’ora per arrivare alla stazione ferroviariapiù vicina. Come dire che, per mettersi in viaggio, bisogna primafare un viaggio. È così per 1,8 milioni di siciliani, il30 per centodella popolazione dell’Isola. Lo scrivel’Istatnel suo ultimo focus dedicato all’accessibilità dei comuni alle infrastrutture di trasporto. LaSiciliaha i tempi di percorrenzapiù alti d’Italiaper raggiungere le stazioni ferroviarie. È superata solo dallaVal d’Aosta. Quest’ultima regione, però, ha un’unica linea ferroviaria. È la Chivasso-Ivrea-Aosta, ancoranon elettrificata, collega il territorio alla rete ferroviaria nazionale. Analizzare “l’accessibilità” significa capire quanto tempo ci mettere uncittadinoper arrivare a uno snodo di trasporto: una stazione ferroviaria, ma anchel’autostrada, ilporto,l’aeroporto. Il tema è “strettamente connesso alla perifericità emarginalitàdei territori, concetti alla base delle strategie di policy e dellapianificazione territoriale“, scrive Istat. La maggiore o minorefacilità di accessoad una infrastruttura incide infatti sullaqualità della vitaper i cittadini e sullacompetitivitàe produttività delleimprese. Leggi anche –Ferrovie, l’offerta invernale per la Sicilia: confermati intercity da Roma e Milano L’analisi prende in esame258 stazioni ferroviarieitaliane con servizio passeggeri attivo in cui è presente untrafficodi treni a lunga percorrenza. I dati sono diRete ferroviaria italiana(Rfi) aggiornati al 2022. Istat ha calcolato le distanze in termini ditempi di percorrenzasu grafo stradaleTom Tom 4. In Italia, circa il53 per cento dei Comunie il 75 per cento della popolazione dista al più mezz’ora dalla stazione ferroviaria più vicina. Grazie a reti ferroviarie numerose e capillari, fa notare Istat, in buona parte del territorio nazionale sia possibile raggiungere una stazione ferroviaria entro tempi di percorrenzanon troppo elevati. Circa il 15 per cento dei Comuni dista al più15 minutidalla stazione ferroviaria più vicina. Il 53,4 per centoentro 30 minuti, con punte di oltre l’85 per cento in Umbria, 75,6 per cento inLiguria, 71,6 per cento in Friuli-Venezia Giulia e superiori al 60 per cento in Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria e Sardegna. “Per contro – prosegue l’Istituto di statistica – solo un quinto dei Comuni dellaValle d’Aostasi trovano a meno di 60 minuti dalla stazione ferroviaria più vicina. Tempi di percorrenza più elevati e superiori ai 60 minuti accomunano anche il30,8 per cento dei Comuni della Siciliae il 26,9 per cento di quelli abruzzesi”. Leggi anche –Ferrovie, Cgil: “Rinegoziare con lo Stato”. Alta velocità prioritaria Poco meno del40 per cento della popolazionerisiede in Comuni distanti al più quindici minuti dalla stazione ferroviaria più vicina (75 per cento entro 30 minuti). In tutta Italiaun comune su quattro ha una stazione. Il tempo mediano per raggiungere la prima stazione è di29 minuti. La metà dei Comuni dispone di una stazione entro6,4 chilometriin linea d’aria. Istat ha individuatoquattrograndi categorie che sintetizzanol’accessibilità e la prossimitàdelle stazioni. Il primo gruppo, “Accessibile e Prossimo“, si sviluppa principalmente nell’Italiasettentrionale, ad esclusione di Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige. La situazione diultra-accessibilità, identificabile nel gruppo “Accessibile ma Distante”, vede il protagonista assoluto nell’Emilia-Romagnacon circa un terzo dei Comuni che, pur essendo distanti da una stazione ferroviaria, risultano comunque accessibili, grazie ad unaefficientissima rete autostradale. Nelle Isole risulta particolarmente difficile la situazione per tutta la Sicilia Sud-occidentale e la Sardegna orientale. Situazione particolarmente critica perl’Umbria, che è la Regione con la maggior parte dei Comuni del gruppo “Inaccessibile e Prossimo“, dove le stazioni sarebbero vicine in termini di distanze lineari, ma, in base ai tempi, l’accessibilità per raggiungerle èlimitata. La parte più critica del Paese (che necessiterebbe di interventi molto ingenti) è descritta nel gruppo “Inaccessibile e distante“: Molise, Basilicata, Sardegna e Valle d’Aosta.