Turismo, in Sicilia artigianato da record: 16mila imprese e 37mila addetti. I dati

Turismo, in Sicilia artigianato da record: 16mila imprese e 37mila addetti. I dati

L’estateentra nel vivo e laSicilia, dopo gliottimi risultati del turismoregistrati nel 2023, punta a fare ancora meglio. E per riuscirci conta (anche) sulleimprese artigiane del settore turistico,oltre 16 mila, che danno lavoro a un esercito di oltre 37 mila lavoratori. Sono i dati dell’ultimo report dell’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia,aggiornati al primo trimestre 2024. Numeri alla mano, l’Isola è al primo posto nel rank nazionale sulleimprese artigiane nel turismo,che rappresentano oltre il 22% dell’artigianato dell’intera Trinacria.I numeri degli occupati, inoltre, crescono notevolmente durante la stagione estiva. Confartigianato cita i dati delsistema Excelsior di Unioncamere – ministero del Lavoro,secondo i quali “nei tre mesi estivi di giugno, luglio e agosto le imprese della Sicilia dei servizi dialloggioeristorazioneeservizi turisticiprevedono 22.270 nuove entrate, pari al 27,5% delle 81 mila previste dalle imprese di tutti i settori”.Numeri importanti,sebbene in calo rispetto al 2023, “con 2.580 ingressi preventivati in meno (meno 10,4%)”. Leggi anche –Turismo, 10 milioni viaggiano green. E preferiscono i paesini alle grandi mete Secondo gli autori del rapporto, leaziende artigianehanno unruolo non secondarionelsuccesso turistico della Sicilia.Quest’ultimo infatti “è legato sì alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche della nostra Isola”, ma allo stesso tempo è dovuto “all’alta qualità dei servizi offertidalle imprese”. Nel comparto turistico rientra una vasta gamma di imprese artigiane. La “fetta” principali è rappresentata dall’agroalimentare,che conta 5.244 imprese, il 32,4% delle imprese artigiane del settore. Seguonoattività manifatturieree dei servizi (3.596 imprese, 22,2%),ristoranti e pizzerie(2.919 imprese, 18,1%),bar, caffè e pasticcerie(1.496 imprese 9,3%) – questi ultimi, pur offrendo ai turisti “prodotti di qualità dalcomparto agroalimentare“, vengono fatti rientrare nell’ospitalità –trasporto persone(1.734 imprese, 10,7%), calzature e abbigliamento (1.106 imprese 6,8%). Il cosiddetto “food and beverage”, insieme all’ospitalità, si conferma dunque unpilastro essenziale del turismosiciliano. Ladistribuzione delle imprese,tuttavia, varia notevolmente tra le province. Leggi anche –Turismo d’avventura, Palermo prima in Sicilia. Bici, acqua e trekking Confartigianato Siciliaentra nel dettaglio. L’ex provincia con la percentuale maggiore di aziende artigiane turistiche èPalermo, con oltre 3.600 realtà, che rappresentano il 24,6% dell’artigianato della Città metropolitana. SegueAgrigento, con quasi 1.400 imprese artigiane del turismo, il 24% del totale provinciale. In questi territori, annotano i tecnici, “ilpeso dell’artigianatonei settori avocazione turisticaè superiore al valore medio (22,2%)”. Non a caso Palermo è terza nelrank nazionale delle imprese artigiane turistiche,mentreAgrigentosi classifica quinta. Anche nel resto delle province, in ogni caso, la vocazione turistica dell’artigianato è significativa. Lo dimostrano i dati delle province diCatania(circa 3.600 imprese artigiane turistiche, il 22,2% del totale),Messina(2.400, 22,1%),Siracusa(1.300, 21,8%),Caltanissetta(700, 21,6%),Trapani(1.400, 21%),Enna(600, 20,7%). Ultima, un po’ a sorpresa, unaex provincia a vocazione turistica come Ragusa,dove leimprese artigiane del compartosono poco più di 1.100, meno del 18% nazionale. Leggi anche –Turismo da record, il 2023 miglior anno di sempre. Arrivi in Sicilia più 17% Nel complesso, i dati confermano l’importanza dell’artigianato nel tessuto economico siciliano, anche e soprattutto nelcomparto turistico.A ribadirlo èDaniele La Porta,presidente regionale diConfartigianato Sicilia.“Nell’ultimo anno abbiamo rivolto particolare attenzione a questo mondo, mettendo in campoiniziative di altissimo livello che mettono al centro la bottega artigianacome strumento di attrattiva turistica e dirigenerazione urbana“. La Porta fa un esempio concreto. “Penso al ‘visitor center’ che abbiamo presentato nei mesi scorsi, un progetto lanciato per unturismo innovativo,per un nuovo modo dicomunicare il valore artigiano e far conoscere le aziendeovunque e a distanza”. L’idea è quella di “sposare” tradizione e innovazione, aggiunge il dirigente. L’obiettivo è portare i visitatori internazionali ad avere “unamaggiore consapevolezza dell’enorme patrimonio culturalecustodito e rinnovato daimaestri artigiani siciliani“. Patrimonio confermato dai numeri, “che ci spingono acontinuare su questo percorsoda noi intrapreso”.