Tutti la danno per scontato ma in Sicilia esiste la città delle INVENZIONI | Qui è partita la vera storia di WhatsApp

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In Sicilia c’è un posto avvolto nel manto della leggenda. Pare che lì sia stato realizzato un macchinario che ha rivoluzionato il mondo.
La Sicilia è una delle regioni più note dell’Italia, in quanto attira persone provenienti da ogni angolo del mondo. Non è solo spiagge con acque cristalline, ma tanto altro. Ha una storia vastissima alle spalle, dunque non c’è da stupirsi se gli assetati di conoscenza si recano lì.
A settembre potrebbe essere la meta ideale per trascorrere gli ultimi giorni di vacanza. Se tu ha la possibilità di posticipare il rientro al lavoro allora approfittane. Potresti scoprire tante cose che da sempre supportano l’attività dell’uomo.
Sul sito balarm.it è stata riportata una notizia che avvalora la tesi che la Sicilia non è altro che la patria delle invenzioni italiane. In questo caso si parla di una macchina che ha rivoluzionato l’umanità!
Si tratta della macchina da scrivere e pare che ci sia una leggenda accreditata da molti. Se sei curioso di scoprire qual è il luogo che ha fatto da sfondo a tutto ciò allora prosegui nella lettura.
Sicilia, il luogo delle invenzioni esiste davvero
Si tratta di un comune italiano di circa 297.000 abitanti ed è definita “la città dell’Etna” e il decimo comune italiano per popolazione. Fu fondata nel 729 a.C. dai Greci e dopo diventò un’importante città romana e successivamente greco-bizantina. Fu conquistata dagli arabi e dopo dai Normanni, dopodiché diventò capitale del Regno di Sicilia.
Il suo centro storico è immerso in uno stile barocco ed è dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Qui è possibile ammirare i resti delle città antica, medievale, rinascimentale e anche barocca. Famosissima è la Cattedrale di Sant’Agata in Piazza del Duomo. A seguire ci sono delle biblioteche storiche, alcune delle quali risalgono a 1500! Molti avranno capito di quale si sta parlando.
La vera origine della macchina da scrivere
Al centro dell’attenzione c’è Catania e qui un sacerdote catanese nel 1800, Paolo Bagolini, ha realizzato una macchina rudimentale per velocizzare i tempi di scrittura. In quel periodo l’Università degli Studi era un centro di formazione molto frequentato, quindi accademie e biblioteche pullulavano di studiosi, religiosi e artigiani. In un contesto così ricco da un punto di vista culturale bisognava introdurre dei marchingegni adatti.
Tuttavia non si hanno certezze sull’operato del sacerdote, ma tracce sicure risalgono a 1802 quando il Conte Agostino Fantoni inventò un apparecchio utile per la sorella cieca nell’atto della scrittura. Poco dopo Pellegrino Turri contribuì alla sua diffusione. Anche se la macchina da scrivere americana ha avuto un grande successo, resta sempre fatto che in Italia ci sono stati gli inventori.