ULTIM’ORA INPS, l’ente ha comunicato il taglio sui cedolini: è ufficiale dal 1 settembre | Fare ricorso non serve a niente

INPS - focusicilia.it (CANVA)
I cittadini non vogliono crederci: l’INPS ha comunicato importanti tagli in arrivo da settembre. Ecco cosa devi sapere
È ufficiale: l’INPS ha comunicato un taglio di 107 euro sui cedolini a partire dal 1° settembre.
Una riduzione che, inevitabilmente, colpirà molti beneficiari.
Eppure questa manovra, secondo quanto riferito dall’ente, non potrà essere annullata nemmeno con un ricorso.
Non resta che scoprire nel dettaglio cosa sta succedendo e chi sarà coinvolto.
Attenzione a settembre: arrivano dei tagli
Dal 1° settembre l’INPS applicherà un taglio ufficiale di 107 euro sui cedolini. La comunicazione è arrivata direttamente dall’ente previdenziale e riguarda una vasta platea di beneficiari. Non si tratta di un errore né di un prelievo temporaneo, ma di una riduzione effettiva, già predisposta per i prossimi pagamenti. Chi sperava di poter fare ricorso per annullare o sospendere il provvedimento resterà deluso: l’INPS ha chiarito che ogni eventuale contestazione risulterà inutile. La decisione è già operativa e non prevede margini di intervento per i singoli cittadini interessati.
Il famigerato taglio sarà applicato automaticamente e si rifletterà in modo diretto sugli importi erogati, senza possibilità di recupero. La notizia ha destato forte preoccupazione, ma secondo quanto dichiarato dall’ente, non è purtroppo prevista alcuna modifica. Molti, chiaramente, si chiedono ora a chi toccherà subire questa decurtazione e per quali motivi è stata introdotta. Passa subito al prossimo paragrafo per scoprire esattamente cosa prevede il provvedimento e chi sarà coinvolto.

Ecco cosa sapere sulle riduzioni previste dall’INPS
Facciamo chiarezza: il possibile taglio di 107 euro comunicato dall’INPS a partire dal 1° settembre riguarda le trattenute sugli assegni sociali per il recupero di somme indebitamente percepite o per omissioni contributive. In altre parole, non si perde il diritto all’assegno sociale, ma l’INPS può trattenere una parte dell’importo, nel limite massimo di un quinto della somma mensile spettante. Questo è quanto previsto dalla legge e confermato dalla giurisprudenza: l’ente può agire in compensazione per recuperare i propri crediti, ma non può trattenere l’intero assegno né agire senza rispettare i limiti previsti.
Anche in presenza di debiti verso l’INPS – ad esempio per contributi non versati o prestazioni ricevute indebitamente – l’importo dell’assegno sociale non viene azzerato, ma solo ridotto parzialmente. È dunque inutile fare ricorso contro la trattenuta, se questa rientra nei limiti legali. Il taglio annunciato è reale, ma si riferisce a questo specifico meccanismo: il recupero rateizzato di un debito, effettuato direttamente sul cedolino dell’assegno sociale mensile.