Una borsa Marie Curie al progetto umanistico della siciliana Distefano
La ricercatrice cataneseBarbara Distefanoha vinto a febbraio una borsaMarie Curiediventando una dellerareassegnatariedi un finanziamento post-dottorato per lo svolgimento di unprogetto in materie umanistiche. Laureatasi all’università di Catania, e con un dottorato svolto a Palermo, la borsa di Barbara Distefano non verrà però impegnata in Sicilia. Ma ha coinvolto il territorio con un contributo in personaggi e cultura utili alla ricerca“Scrittori e la professione dell’insegnamento: un archivio digitale delle voci degli insegnanti dalla storia della letteratura italiana”approdato infine inBelgio. Secondo un’analisi effettuata da Il Mulinosui dati ufficiali dell’Unione europea, ogni anno quasiil 96 per cento dei fondiper la ricerca stanziati è riservato a progettiin ambito Stem(Science, technology, engineering and mathematics). All’ambitoSocial Sciences and Humanities(Ssh) è riservatosolo il 4,4 per centodel totale. EleHumanitiessono una sparuta minoranza anche rispetto alle scienze sociali: nella programmazione Horizon (2014-2020)i progetti in ambito umanistico finanziati sono stati solo 30 su un totale di poco più di 10 mila nelle Scienze sociali. Per le Scienze naturali il totale è stato di quasi 23 mila progetti. Leggi anche –La sismologia per capire le tempeste in mare: ricerca innovativa di Unict e Ingv Dopo l’esperienza di dottorato all’Università di Palermo, Barbara Distefano è riuscita a pubblicare unamonografia su Sciascia(Sciascia maestro di scuola, Carocci editore), costruita sull’ultimo capitolo della tesi e uscita nel 2019. Il progetto diventato tesi di dottorato ha ricevuto subito unfeedback positivoda un componente dellacommissione di valutazione. “Nello stesso momento in cui ho ricevuto la lettera di valutazione della tesi di dottorato – spiega la ricercatrice catanese – sono stataincoraggiatada una docente dellaUniversity of Leedsa fare un post-doc”. Una preparazione facilitata dall’università inglese attraverso la condivisione deiprogetti vincentiprodotto dall’ateneo e un nuovolavoro di revisioneda parte della ricercatrice catanese. “Mi sono preparata lavorando giorno e notte per mappare i documenti che avrebbero formato il corpus del progetto – ha ricordato Distefano – nel frattempo mi sono formati con due borseDiariah Eu. Sulla scia dell’entusiasmo portato dal feedback positivo dellasupervisorho pensato sarebbe statopiù facilerealizzare un progetto vincente. Non vedevo un netto stacco fra i tipi di progetti finanziati, quelli che avevo letto, e il mio”. Leggi anche –Attacco ad Israele, il racconto di due ricercatrici dell’Università di Catania Da quasi 20 anni le borseMsca (Marie Skłodowska-Curie)sono ilprogramma di riferimentoper la formazione dottorale e post dottorale. La selezionenon è semplice. Oltre ad una ottima dose dideterminazioneindividualeè necessario ilsostegnodi un’universitào unentedisposto a scommettere sullaqualità della proposta. Il percorso termina con l’accesso ad unfinanziamentoche può superare i200 mila euro. Le borse Marie Skłodowska-Curie sono riservatenon solo a dottorandi e dottoriprovenienti dal mondo accademico. Il bando è aperto anche aicentri di ricerca pubblici,centri di ricerca privatieInternational European Research Organisations(IERO). Nel settore non accademico, lacallè estesa anche aindustrie,aziende,pubbliche amministrazionieorganizzazionidella società civile. Possono ottenere una borsa Marie Curie ancheospedali,bibliotecheomusei. In sostanza, qualsiasi attore socio-economico che soddisfi i requisiti stabiliti nelle “Horizon Europe Rules for Participation” è idoneo a partecipare al bando per una Msca ed è proprio la diversità dei partecipanti a riflettere l’approccio inclusivo del programma. Questo mese avevamo dato notizia di una seconda ricercatrice siciliana,Ornella Urzì, che ha raggiunto lo stesso traguardo ottenendo una delleborse Msca, ma con un progetto in ambito medico e che verrà svolto alSt. Anna Children’s Cancer Research Institute (CCRI) di Vienna. Leggi anche –Microelettronica, nuovi fondi per la ricerca. UglM: “Opportunità per Catania” Prima di arrivare adPostdoctoral Fellowshipsla ricerca“Scrittori e la professione dell’insegnamento: un archivio digitale delle voci degli insegnanti dalla storia della letteratura italiana”di Barbara Distefano ha ricevuto due bocciature. “Le prime duerejectionsono state molto molto dure. La prima presentazione con l’Università di Leeds ha ottenuto una votazione di 58. La soglia per passare la sufficienza è 70, si vince con una votazione superiore a 93. L’anno dopo ho ripresentato il progetto con l’università Cattolica di Lovanio(Belgio) ed il voto del progetto è salito a 85. Quest’anno, con pochissime modifiche fatte in un weekend, siamo arrivati al 100 per cento”. Utilizzare gli errori in maniera costruttiva è stato determinante. “Ho fatto tesoro delledue rejectionperché mi sono resa conto diaver miglioratonel frattempo due aspetti: scritto e parlato del mioinglesee di essere in grado discrivere bene progetti europei. Ho anche tenutocorsi di scrittura di progetti Erasmusper insegnanti nelle scuole”. Leggi anche –Catania, l’Università apre l’anno accademico e celebra i ricercatori Grazie alPostdoctoral Fellowships, ha aggiunto Barbara Distefano: “Potròtornare alla ricercae formarmi, in particolare inumanistica digitaleche è un settore “galoppante” a cui mi sono avvicinata prima solo con le mie forze economiche. La borsa è veramente consistente, non ci sono finanziamenti da239 mila e 700 euro“. Il finanziamento assegnato alla studiosa o lo studioso lostipendierà, ma verrà anche convidiso. “Non sono soldi che andranno solo a me – ha spiegato Distefano -, una parte andràtassata, una parte andrà all’università di Lovanioe una parte aitrainerche mi formeranno per la realizzazione dell’archivio digitale. Non comincerò il progettoprima del 2025perché ho dovuto realizzare dei calcoli economici per iltrasferimento del progetto su scala europea. La mobilità è un po’ una “schiavitù per i ricercatori”.Barbara Distefano ha spiegato anche le ricadute sul progetto. “Grazie alla borsa Maria Curie sarà possibile superare l’idea che le“cose di scuola” sono meno importantie inoltre tirare fuori dalla polvere idocumentiprodotti da insegnanti scrittori e scrittrici che sono stati anche insegnanti, che vengono ancora consideratescartoffie. Sono documenti divalore storicoeletterario. Il progetto permetterà anche allescuoleditutelaree conservare il patrimonio storico-letterario che stanno spesso custodendosenza saperlo“. Nel programmaHorizon Europe, ci sono diverseazioni di ricercachiamate appunto “Marie Skłodowska-Curie actions“. Nell’elenco, ilDoctoral Networksè riservato ai dottorandi che hanno sviluppato progetti in tema di innovazione. IlPostdoctoral Fellowshipspunta a potenziare le capacità creative e innovative dei ricercatori che hanno già conseguito il dottorato, offrendo opportunità di sviluppare i progetti in contesti internazionali e interdisciplinari. L’azione di ricercaStaff Exchangesfavorisce la collaborazione tra ricercatori a livello internazionale, in diversi settori e discipline. L’azioneCOFUNDco-finanzia, appunto, i programmi di dottorato e borse post-dottorato a vari livelli. Infine,MSCA and Citizenscerca di avvicinare la ricerca e i ricercatori al grande pubblico, per far capire quanto sia importante l’azione svolta dalla ricerca stessa. Complessivamente, ilbudgetdestinato alle cinque azioni di ricerca previste nel programma Horizone Europe è di6,603 miliardi di euro.