Vigilanza in ospedale, Filcams Catania: “Ribassi del 20-30%, inaccettabile”

Arrivano al 20 o addirittura al 30% iribassi nella gara regionalescaduta nel giugno del 2023, del valore complessivo di 139 milioni di euro, per l’affidamento del “Servizio di Vigilanza armata per le aziende del Servizio Sanitario Regionale” negli ospedali siciliani, compresi quelli catanesi. Percentuali inaccettabili per laFilcams Cgil di Cataniae Caltagirone che guarda soprattutto ai circa 300 lavoratori etnei interessati dal bando.Il lotto di Catania ammonta a circa 60 milioni di euro. Con unalettera ufficiale indirizzata al presidente della Regione, Renato Schifani,e agli assessori regionali all’Economia e alla Sanità, il segretario generale del sindacato etneo della Cgil che tutela i dipendenti dei servizi,Davide Foti,insieme al responsabile del settore vigilantes,Giuseppe Grillo,segnalano il timore che a pagare le conseguenze dei ribassi siano i lavoratori, ossia le stesse guardie giurate che quotidianamente fanno i conti con glistress quotidiani, leaggressioni, idisordini, nei luoghi chiave della sanità, come ospedali e pronto soccorso. “Il ruolo degli addetti allavigilanza privata presso le aziende ospedaliereda anni è divenuto di cruciale importanza e ciò è testimoniato anche dai continui, spiacevoli episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari in tutti i siti del territorio nazionale. Riteniamo che il settore debba riceveremaggiori garanzie e attenzioni da parte di tutte le committentisia pubbliche che private. Abbiamo consapevolezza del fatto che il ribasso – qualora le aziende si aggiudicassero dei lotti – verrà caricato sui lavoratori – scrivono Foti e Grillo- Saranno proprio loro a essere considerati “ultimi” relativamente alle tutele, anche primarie, e sempre i primi aessere danneggiati economicamente”. Nella lettera, Foti e Grillo riportano l’esempio delrinnovo contrattuale,arrivato dopo quasi otto anni. Contratto che, purtroppo, non viene applicato correttamente da tutte le aziende. “Ciò avvienein spregio alla normativa e alla dignità dei lavoratori.Il tutto corroborato dalla pressoché totale assenza di controlli sia degli Ispettorati del Lavoro. Ma, soprattutto, dellestazioni appaltantiche, ormai sempre più spesso, fanno finta di non vedere cosa accade in casa loro”, concludono i due sindacalisti.