Vigne vecchie fanno buon vino: il punto del consorzio Etna doc sulla vendemmia

“Si va verso unottimo raccolto, vicino ai livelli del 2022e quindi ben diverso dai volumi dello scorso anno”: così il presidente delConsorzio Etna Doc,Francesco Cambriacommenta, alla vigilia degliEtna Days(Picciolo Etna Resort a Castiglione di Sicilia, 12-14 settembre), le stime dellavendemmia, 2024che coinvolgerà le 440 aziende della denominazione, già iniziata per le uve base spumante e che entrerà nel vivo e partire dallaterza settimana di settembre(circa una settimana prima del consueto). “Lo scorso anno la vendemmia a causa della peronospora e ai successivi picchi di calore avevano accusato un meno 42,5%. Sull’Etnale vigne vecchie di montagna hanno dimostrato uno straordinario adattamento, attingendo in profondità alle riserve d’acqua.Le piogge di fine agosto e inizio settembre hanno poi fatto il resto. La vendemmia parte quindi sotto i migliori auspici ed è probabilmente ununicum in Sicilia,fortementeprovata dalla crisi idrica”, dice ancora Cambria. Secondo il Consorzio, che organizza l’annuale appuntamento degli Etna Dayscon la stampa nazionale e internazionale, le ultime piogge dopo il grande caldo e secco estivo hanno rallentato la maturazione. Dando origine a unarricchimento fenolico ma anche della componente aromatica.Una maturazione più lenta e graduale risultata determinante sia per la crescita quantitativa che qualitativa. Il Consorzio Etna Doc stima per la vendemmia 2024 un raccolto previstoattorno agli 80 mila di quintali(circa il 35/40% di uve a bacca bianca e il rimanente a bacca rossa) e un potenziale rivendicabile a oltre 55 mila ettolitri. Sul piano volumicoil raccolto si prevede in crescitadi circa il 60% rispetto al 2023. Alla terza edizione degli Etna Days sono protagoniste100 cantine in tre giorni di degustazioni, visite in cantina, incontri con i produttori, approfondimenti e walk around tasting.Appuntamenti riservati alla stampa specializzata nazionale e internazionale (13 solo dagli Stati Uniti) perscoprire i vini prodotti alle pendici del vulcanoattivo più alto d’Europa. Ad aprire il programma della manifestazione giovedì 12 settembre (ore 9), il focus “Dall’Etna al Vigneto Italia. Il futuro del vino sui mercati internazionali”, moderato daMaurizio Lunetta,direttore del Consorzio Etna Doc, con gli interventi diFrancesco Cambria,presidente dell’ente consortile,Luigi Moio,presidente dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino OIV,Carlo Flamini,responsabile dell’Osservatorio di Unione Italiana Vini eBertrand Gauvrit,direttore dell’Association des Climats du vignoble de Bourgogne. Chiude la mattinata (11.30-16) ladegustazione tecnica:più di 400 etichette in esclusiva per i giornalisti stranieri e italiani specializzati, già sold out. La giornata termina con ilwalk around tasting(ore 17) e la cena coi produttori. Venerdì 13 e sabato 14 settembre spazio ai tour guidati sul territorio. I giornalisti, suddivisi in gruppi, visiteranno aziende e vigneti selezionati tra i vari versanti e contrade. Cala il sipario sugliEtna Days, la wine fest (14 settembre, ore 20) nel centro storico di Catania.Prima denominazione ad essere istituita in Sicilia nel 1968 e tra le pioniere in Italia, l’Etna doc si estende su un vigneto di 1500 ettari racchiusi in 20 comuni e 133 contrade. Oggi l’omonimo consorzio di tutela, che rappresenta il 90% del potenziale produttivo complessivo, riunisce 220 aziende. Per unaproduzione media annua di 6 milioni di bottiglie, di cui il 60% viene esportata. In particolare negli Stati Uniti, in Canada, Svizzera e Regno Unito. Il 60% del vigneto è biologico.