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Vini dell’Etna, exploit per “Contrade”. I produttori: “Viviamo un Risorgimento”

Oltre 7 mila visitatori e 4 mila bottiglie stappate nella tre giorni dedicata ai vini del vulcano. Per Francesco Cambria, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Etna Doc, è segno della "voglia di ricominciare". E per i produttori Nicola Gumina e Margherita Platania i segnali per una ulteriore crescita futura sono positivi

Settemila visitatori e oltre 4 mila bottiglie di vino dell’Etna stappate. Sono i numeri che fotografano il successo de “Le Contrade dell’Etna“. L’evento che promuove i vini del vulcano con il coinvolgimento delle cantine del territorio, è stato ospitato al Picciolo Etna Golf Resort & Spa di Castiglione di Sicilia dal 2 al 4 aprile 2022. “Dopo due anni strani, assurdi, questo evento è testimone del fatto che c’è voglia di ricominciare. Il nostro mestiere è fatto del resto di contatto, di relazione”. Parola di Francesco Cambria, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Etna Doc, presente insieme a novanta produttori di vini del vulcano all’edizione numero XIII di Contrade.

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Valore in aumento

Un evento che è ritornato dopo appunto due anni di assenza a causa della pandemia da Covid, e con un tutto esaurito, a testimonianza del successo dei vini dell’Etna. Sul vulcano la produzione del 2021 è stata pari a 34 mila ettolitri, maggiore di quella del 2019, ferma a 32 mila. Questo, secondo gli organizzatori di Crew, “vuol dire che si è tornati a un imbottigliamento regolare: in crescita soprattutto i bianchi, oltre ai vini prodotti con il Nerello Mascalese, il vitigno che ha reso famoso in tutto il mondo il vino etneo”. Si è trattata della prima edizione senza il fondatore di Contrade Andrea Franchetti, imprenditore scomparso pochi mesi fa e tra i maggiori artefici del rinnovato successo a partire dagli inizi degli anni 2000. L’Etna oggi produce 4,5 milioni di bottiglie con 383 aziende, un terzo delle quali imbottiglia. La superfice ammonta a 1.118 ettari, e i vigneti hanno registrato anche una valorizzazione immobiliare straordinaria, con i prezzi dei terreni moltiplicati.

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Gumina : “Gli spumanti dell’Etna, passione e tecnica”

Emerge quindi il successo di rosati e vini spumanti, questi ultimi ricavati esclusivamente con metodo classico “in bottiglia”. “I vitigni classici, quelli autoctoni come il Nerello Mascalese e il Carricante, non finiscono di stupirci, e l’Etna bianco sta avendo un grandissimo successo in tutto il mondo”, commenta Nicola Gumina, produttore nell’omonima azienda ed enologo. “Nei bicchieri di spumante di Nerello Mascalese sentiamo un corredo aromatico che testimonia la passione del fare vino sull’Etna, fatta dalla fatica di coltivare in queste bellissime terrazze fatte di muri a secco e di rispetto della natura, con il riciclo di ogni materiale. E naturalmente di affinamento della tecnica che ci ha permesso di trasformare in spumante questa cultivar meravigliosa”. I rosati stanno anche loro vivendo un momento particolarmente positivo, con “una zonizzazione in tutti i versanti, ma in particolare nel territorio di Milo, storicamente più associati ai bianchi e al Carricante. Grazie ad alcune tecniche particolari come quella cosiddetta ad ‘alberello basso’ riusciamo a sfruttare il calore che emana il suolo. A questa si aggiunge la fermentazione a bassissima temperatura che ci permette di mantenere profumi e aromi che contraddistinguono i nostri vini”, spiega Gumina.

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Da quest’anno Etna Days organizzato dal Consorzio

Secondo Cambria c’è sempre più bisogno di comunicazione ed eventi, perché questi sono un catalizzatore per un territorio, e sull’Etna c’è grandissimo interesse. “Più eventi si fanno, meglio è, e non a caso nel 2022 verrà istituzionalizzato anche il nostro evento come Consorzio, Etna Days, che si terrà prima della vendemmia e sarà rivolto a operatori del settore e consumatori”. Esperienza assolutamente positiva anche per Gumina, che sottolinea la “presenza in massa, finalmente, dopo due anni di pandemia. Una liberazione poter tornare ai banchi di assaggio. Contrade ci fa conoscere nel mondo e ci dà sempre qualcosa in più”.

Platania: “Pubblico qualificato, cresceremo ancora”

Una grande presenza di pubblico, “ma sempre più qualificato”, sottolinea Gumina. Una considerazione che mette d’accordo anche un’altra produttrice storica dell’Etna, Margherita Platania di Feudo Cavaliere, azienda presente da generazioni sul versante Ovest del vulcano. “L’Etna finalmente viene apprezzato per la produzione di grandi vini in un grande territorio. E grazie anche ai giovani, che si avvicinano sempre con domande e considerazioni competenti e mai banali sui modi di coltivare, sulle varietà e le peculiarità dei vini. Una grandissima soddisfazione che ci motiva, e ci fa pensare a un’ulteriore crescita di una cultura enologica che in Sicilia ancora è carente”. L’Etna dei vini quindi “sta vivendo un periodo di risorgimento. Un tempo il vino rappresentava parte della paga, il frutto del lavoro insieme al denaro. Dopo anni un po’ tristi per l’enologia etnea, l’arrivo di tanti imprenditori dal Nord come Franchetti ci ha svegliato. Lui per noi è stato un amico, un consigliere, colui che ha dato l’inizio alla condivisione delle nostre esperienze. Noi oggi rispetto alle prime edizioni ci presentiamo non solo con nuove annate ma con vini pronti per il consumo. E quest’anno è importantissimo perché stiamo ripartendo, e i momenti di grandi sorrisi e di grandi abbracci significano serenità”.

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Problema rifiuti e microdiscariche

Sull’Etna accanto la vivacità imprenditoriale del settore del vino convive però con un grave problema di inciviltà: le sempre più numerose microdiscariche. Da tempo gli operatori delle quasi 400 aziende presenti nel territorio si sono adoperati per mantenere pulito il territorio. Ma non basta. “L’Etna è un catalizzatore di tantissime persone come dimostra l’evento al parco dell’Etna organizzato da FocuSicilia – prosegue Cambria – ma se non si utilizza la stessa cura che tutti i nostri consorziati e produttori utilizzano nelle loro cantine e vigne per gli spazi comuni questo non è un bel biglietto da visita”. L’enoturismo è del resto “una realtà in crescita che coinvolge tutti i versanti dell’Etna, e quella delle microdiscariche è una realtà che vivono tutte le aziende che hanno investito tanto sull’enoturismo, e chi esce fuori da una cantina non può trovarsi davanti alle discariche”, conclude il presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Etna Doc.

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Turi Caggegi e Leandro Perrotta
Turi Caggegi e Leandro Perrotta
Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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