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Vittoria, il destino del mercato ortofrutticolo: entra in Fedagro Mercati

Chiuso il capitolo di Italmercati, l’associazione dei concessionari ha deciso di aderire a Fedagro Mercati, l’organizzazione che riunisce, sotto l’egida di Confcommercio gli operatori dei mercati ortofrutticoli italiani

L’ortomercato di contrada Fanello non entrerà in Italmercati, la rete dei mercati all’ingrosso italiani, che riunisce 17 grani mercati italiani e aderisce, a sua volta, a Euromercati. L’adesione era stata decisa, nell’estate scorsa, dalla commissione prefettizia e i primi atti erano stati avviati il 30 settembre 2021. Ma il sindaco Francesco Aiello, eletto un mese dopo, non ha condiviso l’adesione e ha fatto dietro front. Una scelta, la sua, non condivisa dagli operatori del mercato ortofrutticolo e dall’associazione dei concessionari (Acov) che avevano già avviato, tramite la società di gestione, Vittoria Mercati, i primi progetti da realizzare con i fondi del Pnrr.

Acov, con 400 milioni di fatturato, entra in Fedagro

Chiuso il capitolo di Italmercati, l’associazione dei concessionari ha deciso di aderire a Fedagro Mercati, l’organizzazione di categoria che riunisce, sotto l’egida di Confcommercio, tutti gli operatori dei mercati ortofrutticoli italiani. Acov, quindi, entra a far parte di Fedagro, tentando di mantenere, sia pure solo attraverso la rete degli operatori del settore, i contatti con le grandi realtà mercatali italiane. Questo permetterà ad Acov di entrare in rete con i principali operatori del settore in Italia. Acov, associazione storica del mercato di Vittoria, che registra circa 400 milioni di euro di fatturato all’anno, riunisce 50 dei 74 concessionari e si posiziona come un attore di riferimento nazionale e regionale, soprattutto per le produzioni siciliane.

Leggi anche – Italmercati, entra anche Fondi. “Occasione perduta” l’uscita di Vittoria

Vittoria “si unisce a Palermo e Catania”

“Credo nell’associazionismo – spiega il presidente dei concessionari, Giuseppe Zarba – ed in quello che potrà fare la Federazione anche grazie al nostro contributo. È importante che l’intero comparto faccia rete a livello nazionale, collaborando con gli enti gestori per lo sviluppo della categoria e la valorizzazione delle imprese che operano nell’ortofrutticolo. Italmercati avrebbe potuto essere un volano di sviluppo, ma l’amministrazione ha fatto scelte diverse. È importante che si crei almeno la rete degli operatori mercatali”. Per il presidente nazionale di Fedagro Mercati, Valentino Di Pisa “l’adesione di un mercato così importante per la produzione dell’intera ortofrutta nazionale permette di avere una presenza radicata nel Sud Italia. Vittoria si unisce alle associazioni di Palermo e Catania e se si riuscirà anche in altre regioni, come Calabria e Campania, si potrà avere una rappresentanza sempre più solida di tutte le esigenze del settore, ma anche del territorio”.

Le ricadute dell’adesione a Fedagro

Quali ricadute potrà avere l’adesione? “Puntiamo a migliorare la nostra organizzazione con il supporto di una rete nazionale– risponde Zarba – Ad esempio, adotteremo i contratti già operativi a livello nazionale. Nel mercato di Vittoria ci sono commissionari, grossisti, Op e ci sono i produttori che conferiscono la merce.  Per ciascun tipo di operazione di vendita, si potranno adottare i diversi modelli di contratto, a seconda che si operi in conto commissione (come avviene per i commissionari) e con vendita diretta, come avviene per i concessionari e i grossisti. Inoltre, attraverso Fedagro potremo continuare a mantenere un contatto con le reti nazionali per cercare di sfruttare i fondi del Pnrr. L’obiettivo è ridare rilevanza al mercato di Vittoria, una struttura che, a mio parere, rischia di essere distrutta dalla scelta di uscire da Italmercati. Serve ridare competitività e tutte le scelte che faremo in questa direzione possono contribuire a creare nuova ricchezza e posti di lavoro”.

Le perplessità dei commissionari ortofrutticoli “dissidenti”

In Sicilia e nella fascia trasformata oggi molte aziende agricole sono in difficoltà e qualcuna ha chiuso i battenti. Se i costi di produzione aumentano costantemente e i prezzi di vendita rimangono invece sostanzialmente invariati, il guadagno netto dei produttori si erode sempre di più.  “Molte aziende hanno chiuso e altre potrebbero chiudere a breve” spiega Marco Lo Bartolo, commissionario ortofrutticolo. Lo Bartolo guida il fronte dei dissidenti all’interno della struttura mercatale, non condivide le linee gestionali dell’attuale presidenza dell’Acov. “Prima ancora che aderire a Italmercati o a Fedagro  – spiega – bisogna dare un assetto chiaro al nostro mercato. All’interno ci sono commissionari, concessionari, grossisti, produttori. Io credo che serva fare delle scelte e capire che veste e che ruolo dare a questa struttura. Per questo, l’ente gestore, che è il comune, dovrebbe avviare un tavolo di confronto con tutte le categorie presenti nel mercato, ma anche con produttori e autotrasportatori per fare delle scelte precise. Inoltre, serve maggiore attenzione da parte della Regione, che invece è la proprietaria della struttura. Il governo regionale ha stanziato molti fondi per il Maas di Catania, per Vittoria solo le briciole, solo i 4 milioni di euro annunciati qualche mese fa”.

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