WhatsApp, svuota questo cestino: se no lo smartphone si blocca | il trucco che evita danni (e libera giga nascosti)
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Ogni giorno WhatsApp accumula centinaia di file nella memoria del telefono senza che ce ne accorgiamo. Basta aprire una foto, ascoltare un vocale o visualizzare un video perché l’app salvi automaticamente i contenuti all’interno del sistema. Un processo silenzioso che, nel giro di settimane, può riempire anche i dispositivi più recenti, generando rallentamenti, blocchi delle app e impossibilità di installare aggiornamenti. I modelli con soli 32 o 64 GB di memoria sono i primi a soffrirne, ma il problema riguarda chiunque non effettui una pulizia periodica.
Sebbene WhatsApp non disponga di un cestino visibile come quello dei computer, al suo interno esiste un pannello che permette di controllare cosa occupa spazio e di eliminarlo senza intaccare le chat. Si tratta della funzione “Gestisci spazio”, uno strumento pensato per monitorare ogni file archiviato automaticamente dall’app e capire quali contenuti pesano di più sul telefono. Ed è proprio da qui che bisognerebbe intervenire almeno una volta al mese per evitare di saturare la memoria.
Dove finiscono i file WhatsApp e come eliminarli senza rischiare nulla
Per accedere alla funzione, basta entrare nelle Impostazioni dell’app. Su Android si selezionano i tre puntini in alto a destra, su iPhone si raggiunge la voce “Impostazioni” dal menù principale. Il percorso è identico su entrambi i sistemi: Archiviazione e dati → Gestisci spazio. A questo punto WhatsApp mostra la memoria occupata dalle chat in ordine decrescente, indicando con precisione quali conversazioni contengono il maggior numero di immagini, video, documenti o messaggi vocali.
Da qui è possibile entrare in ogni chat e cancellare solo i contenuti superflui: meme, foto doppie, video ricevuti da gruppi numerosi, file di cui spesso non ricordiamo nemmeno l’esistenza. Il sistema è pensato per essere sicuro: le conversazioni testuali non vengono toccate e tutto ciò che viene eliminato riguarda esclusivamente i file multimediali.
Per gli utenti più timorosi, la funzione permette anche una selezione manuale, così da mantenere ricordi importanti ed eliminare solo ciò che appesantisce inutilmente il telefono. È una procedura semplice, ma fondamentale per conservare spazio prezioso da dedicare ad aggiornamenti, nuove app o fotografie.

Il download automatico che riempie la memoria e il cambio di WhatsApp dal 2025
Per evitare che la memoria torni a riempirsi rapidamente, è altrettanto importante disattivare il download automatico dei contenuti multimediali. Di default, infatti, ogni immagine, video o audio ricevuto viene automaticamente salvato nel dispositivo, sia sotto rete Wi-Fi sia tramite connessione mobile.
La modifica si effettua sempre in Archiviazione e dati, nella sezione dedicata al download automatico. Qui è possibile disattivarlo per rete mobile, Wi-Fi e roaming. In questo modo, ogni file verrà scaricato solo se l’utente lo seleziona manualmente: un piccolo rallentamento in cambio di un enorme risparmio di memoria.
Intanto, WhatsApp ha introdotto un cambiamento che interessa milioni di utenti: dal 1° gennaio 2025 l’app non funziona più sui dispositivi Android con versione inferiore alla 5.0. Significa che modelli come Samsung Galaxy S3, Note II, S4 Mini, ma anche Moto G 1ª generazione, LG Optimus G o Nexus 4, non potranno più utilizzare WhatsApp. Chi possiede questi telefoni dovrà ricorrere a un nuovo dispositivo o utilizzare WhatsApp Web da computer.
Prima di migrare su un nuovo smartphone, è essenziale eseguire un backup completo delle chat, salvando messaggi, foto e documenti su Google Drive o iCloud. Solo così sarà possibile trasferire tutte le conversazioni senza perdere nulla.
WhatsApp non è più soltanto un’app di messaggistica: è diventato un archivio digitale in continua espansione. Per questo mantenere pulita la memoria, controllare il download automatico e conoscere le nuove limitazioni di sistema è fondamentale per evitare blocchi proprio nei momenti più importanti. La memoria non si riempie mai all’improvviso: il processo inizia lentamente, spesso proprio da quei file invisibili che WhatsApp salva senza che ce ne accorgiamo.
