Inquinamento dell’aria, Palermo e Catania tra le peggiori città in Italia

Biossido d’azoto sopra i limiticonsentiti per legge nell’aria che respiriamo:Palermoè la terza peggiore città metropolitana inItalia dopo Genova e Napoli. Tutte e tre le aree superano i 50 µg/m3 (microgrammi per metro cubo). Il limite di legge, 40 di µg/m3 èsuperato anche a Catania, che è quarta in questa poco lusinghiera classifica tra le capoluogo metropolitano italiane. Sono i dati contenuti nel reportAmbiente urbano 2022rilasciato nei giorni scorsi da Istat. Dal quale emerge che la qualità dell’aria nelle 12 città metropolitane, e più in generale nei 109 Comuni capoluogo di provincia in Italia, non è buona. Troppo spesso vengonosorpassati i limiti anche per il particolato, le famigerate “polveri sottili” PM10 e PM2,5capaci di penetrare nell’apparato respiratorio umano, e per il PM2,5 anche nelle cellule del sangue. Leggi anche –Il traffico a Palermo è ancora una piaga: ogni giorno un milione di veicoli La qualità dell’aria è del resto connessa strettamente all’uso dei combustibili fossili, e la presenza dibiossido d’azoto (NO2) tra gli inquinanti è un chiaro segnale di un uso eccessivoinnanzitutto di traffico veicolare.Palermo, nelle cui strade da recenti stime circolano ogni giorno quasi un milione di veicoli al giorno,raggiunge i 53 µg/m3, Catania segue con 46 µg/m3. In Sicilia fa meglioMessina, che tra i quattordici capoluoghi metropolitani è dodicesima a quota29 µg/m3. Tra le altre città capoluogo di provincia siciliane, la migliore è Enna che si ferma a 4 µg/m3, seguita daAgrigento(10 µg/m3),Ragusa(µg/m3),Trapani(13 µg/m3), eSiracusaa quota 21 µg/m3, mentre perCaltanissettasi arriva a 22 µg/m3 (ma il dato è fermo al 2021). Lamedia italiana è 9 µg/m3, appena sotto la concentrazione indicata come nociva dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che nelle linee guida del 2021 indica come valore di riferimento da non superare10 µg/m3. La presenza dibiossido d’azoto contribuisce ai processi di smog fotochimico precursore per la formazione di ozono e particolato. Intutti i capoluoghi metropolitanisono statisuperati i cosiddetti “interim target” dell’OMS(20 µg/m3 per il PM10 e 10 µg/m3 per il PM2,5, dove 10 e 2,5 stanno a indicare il diametro in millesimi di millimetro) anche per il contenimento del particolato. ACatania, rispettivamente perPM10 e PM2,5le medie annuali nel 2022 sono state di30 µg/m3 e 13 µg/m3. APalermosi sale a32 µg/m3 per le polveri PM10 e di 15 µg/m3per i PM2,5, mentre aMessina il dato è più basso(22 µg/m3 e 11 µg/m3, rispettivamente).Tra le altre città capoluogo siciliane,Ennasi conferma quella con i dati migliori con 17 µg/m3 e 9 µg/m3 rispettivamente per PM10 e PM2,5. Dati al di sotto le raccomandazioni OMS anche aTrapani(19 e 7 µg/m3), mentre Agrigento si ferma sul limite dei 20 µg/m3 per i PM10 e scende appena sottosoglia per i PM2,5 (9 µg/m3). Tutte al di sopra le altre città: Siracusa registra 28 e 14 µg/m3, rispettivamente per PM10 e PM2,5, Ragusa 31 e 12 µg/m3. Caltanissetta, dato 2021, si ferma a 22 µg/m3 per i PM10 mentre non è disponibile il dato PM2,5.