Mazara, fanghi (tossici?) a Tonnarella: sul mare, tra fiume Mazaro e Capo Feto

AMazara del Valloi fanghi delportopotrebbero finire per inquinare lalagunadiTonnarella. È il timore sollevato da ambientalisti e cittadini e giunto fino aBruxelles, con un’interrogazione alla commissione Ue presentata dall’eurodeputato IgnazioCorrao(Verdi). L’allarme scatta mentre sono in corso i lavori per ildragaggiodel porto-canale. La ditta incaricata da dicembre sta ripulendo i fondali. I fanghi finiscono “momentaneamente” invaschedi deposito realizzate per l’occasione a pochi metri dal mare diTonnarella. Cioè proprio in un’area costiera, di grande pregio naturalistico e di interesse turistico, che si trova tra la foce del fiumeMazaroe la palude diCapoFeto. Situata tra due siti Natura 2000 (Laghetti di Preola e Gorghi Tondi) protetti dalle Direttive Ue Habitat e Uccelli, la laguna ancora non è sotto tutela. Intanto, vi si trovano sostanze oleose emaleodoranti. Le immagini pubblicate sul profilo social dell’associazione Pro Capo Fetoritraggono i luoghi. Si notano ancherifiutidi ogni tipo: cordami e reti, plastiche, copertoni, bombole esauste di gas, parti di veicoli meccanici. Dall’interrogazione di Corrao, emerge il sospetto che vi possa essere anche delmercurio. Leggi anche –Pesca in Sicilia: cambiamenti climatici e inquinamento minacciano la marineria L’operazione didragaggiodel porto canale di Mazara, un lungo corso d’acqua che ospitaormeggi, imbarcazioni ecantieri navali, è stata voluta dalla Regione Siciliana. L’ha attuata ilCommissariodi Governocontro il dissesto idrogeologico, che può operare in deroga rispetto alla normativa. L’intervento complessivo impegna due milioni di euro ed è finanziato con risorse nazionali Fsc (Fondo di sviluppo e coesione). Il primo stralcio dei lavori, del costo di836 mila eurooltre ad oneri ed Iva, era stato affidato inizialmente il 12 novembre 2019 alla ditta Ecol 2000 Srl. Il contratto però è statoannullato. Il secondo aggiudicatario (Tozzo F.lli e nipote Srl) ha rinunciato. L’appalto è stato aggiudicato infine, il 22 marzo 2022, allaterzaimpresain graduatoria. Si tratta della Ares Srl, sede legale a Roma. Il ribasso è del 34,3717%. Leggi anche –Stretto di Messina inquinato: tra Ponte e navi a basse emissioni c’è un mare Come osserva l’eurodeputato alcameseCorrao, i fanghi del porto, “stando alle precedenti analisi storiche effettuate dalCnr– scrive – sono risultati sempre inquinati e attualmente – dopo lo sversamento – risultano visibilmentepericolosi“. Le foto di Tonnarella che circolano sui social sono eloquenti. È chiara l’abbondanza dirifiutiche galleggiano tra ifanghineri. Eppure, la stessa Capitaneria di Porto di Mazara, nell’ordinanza del 12 dicembre 2023 che autorizza l’esecuzione dei lavori, richiama ilprogettodi dragaggio e specifica che “il materiale proveniente dalle zone di escavazione sarà trasferito tramite autocarri stagni e previaasportazionedi tutti i materiali di diversa natura (eventualmente rinvenuti e giacenti sul fondo fluviale) che sarannosmaltiti, secondo la loro specifica natura di rifiuto una volta caratterizzato, seguendo le procedure previste dalla normativa in materia”. Leggi anche –A Mazara del Vallo il mega impianto solare da 66 MW di Engie Corrao, nella sua interrogazione, chiede diverificarela “tossicitàe la presenza dimercurionel materiale escavato”. E pure di verificare se “il deposito di tali fanghi all’interno di un’area naturalistica siacompatibilecon la normativa europea in tema di rifiuti”. Una risposta che potrebbe dare il nuovoCommissario di governo contro il dissesto idrogeologico, SalvatoreLizzio. Lo ha nominato il 15 marzo ilpresidenteSchifani. Il predecessore, MaurizioCroce, è stato arrestato qualche giorno prima nell’ambito di un’inchiestagiudiziariasu alcuni appalti nel Messinese. Per comprendere la composizione dei fanghi si potrebbe consultare il “monitoraggioante, durante e post operam”. È un servizio di analisi che si affianca all’intervento di dragaggio. È stato affidato il 3 agosto 2023 dal commissario Croce per una somma di102.600 euroai laboratori Cada Snc (Chimica applicata depurazione acque) di Menfi. “Attualmente non si conoscono lerisultanzedell’attività di monitoraggio. In particolare non si conosce laqualitàdei fanghi di escavazione”, sottolinea Corrao.