Mygrants, la startup che ha lasciato il Nord per Catania
Informazione, formazione, imprenditoria. Queste le parole chiave di Mygrants, app interattiva che ha l’obiettivo di far emergere e rafforzare le competenze, rendendole spendibili per il mondo del lavoro. E ideata, come suggerisce il nome, per consentire agli stranieri, e più specificamente ai migranti richiedenti di uno status, di poter far valere le proprie competenze grazie alla conoscenza dei diritti, dei doveri e del funzionamento del sistema italiano. “Abbiamo l’ambizione di diventare il ponte legale tra Nord e Sud del mondo, e anche simbolicamente ha senso stare al centro del Mediterraneo”, spiega Chris Richmond N’Zi, 35 enne esperto in Diritto Internazionale e Diplomazia, e Ceo di Mygrants. L’azienda, una Srl Società Benefit, l’ha fondata nel 2017 a Bologna come Startup innovativa. Oggi ci lavorano 17 persone “tra dipendenti e collaboratori”. Da novembre 2020 ha trasferito la sede sotto l’Etna. “Potevamo scegliere Malta, abbiamo deciso di tornare a Catania”, spiega N’Zi. La sede catanese è nel nuovo hub di Innovazione Isola, attualmente in corso di completamento all’interno di uno dei monumenti simbolo del barocco catanese, palazzo Biscari. Un contesto nel quale Mygrants porta un bagaglio di contatti, ed esperienze, pronti ad essere spesi sul territorio. “Qui ho vissuto e lavorato per due anni, per me è di fatto un ritorno a casa”, racconta N’Zi, che non ha passaporto italiano ma svizzero e statunitense, ed è originario della Costa D’Avorio. A Catania è stato in passato come analista per l’Agenzia europea Frontex. “Di Catania mi ha sorpreso come diverse culture e linguaggi interagiscono e si confrontano in totale sintonia e coesione. Qui ci sono tutte le condizioni ambientali, umanistiche e territoriali per essere un faro per tutte le regioni da Sud da Nord”, spiega N’Zi. La base con cui arriva sotto l’Etna, sono “100 mila iscritti al sito, 14 mila profili di alto livello costruiti e duemila posti di lavoro trovati”. E la sostenibilità è garantita anche da un nuovo round di investimento tramite Venture capital, “investimenti per 600 mila euro”. Con in programma anche di allargare il core Team. “In realtà – prosegue – abbiamo già assunto delle figure qui a Catania. Ma ne faremo di nuove”, spiega il Ceo di Mygrants. Per il quale un punto è centrale nell’operazione di trasferimento da Nord a Sud: “La Sicilia ha avuto un ruolo importante nel post Primavera Araba, è la porta d’Europa. Il Sud ha valore, ci siamo trasferiti con molta consapevolezza. E lo dimostreremo, ancora una volta”. La piattaforma, gratuita, fa dellagamificationuno dei propri punti di forza, con percorsi da completare in modo simile a dei livelli in un videogame. Non a caso la media di tempo per utente sulla piattaforma “è superiore ai 190 minuti”, spiega N’Zi. Le scelte fatte e la qualità delle risposte corrette determinano poi in automatico il profilo di competenza dell’utente, “creando un curriculum vitae dinamico, che si aggiorna a ogni nuovo step. E si può naturalmente anche scaricare”. Il continuo aggiornamento delle sezioni, create con l’ausilio di esperti, servono “a validare conoscenze e competenze e competenze sulla base delle scelte fatte dagli utenti”. Nonostante una vocazione imprenditoriale in crescita, come dimostrato dai dati di Infocamere sul 2020 che vedono oltre il 10 per cento delle aziende italiane guidate da stranieri, i cittadini stranieri in Italia incontrano prima un sistema di accoglienza non efficiente, nel quale rimangono per anni. E spesso l’accesso al mondo del lavoro avviene per necessità, in profili inferiori alle proprie competenze e certificazioni. Da questa constatazione, arriva il punto centrale del business di Mygrants: le competenze validate finiscono in rapporto diretto con le imprese. “Le aziende comunicano i loro fabbisogni. Ed è chiaro che quando l’azienda chiede, oltre alle competenze tecniche anche competenze linguistiche, come la conoscenza dell’arabo, dell’inglese o del francese, diventa chiaro che in questo caso, il profilo di un cittadino straniero potrebbe risultare piùappealing”. La nuova sede “legale e operativa” a Catania, ha comunque dovuto affrontare la pandemia. “Questo non ha semplificato il nostro ritorno su Catania”. La piena operatività sul territorio si avrà “a fine primavera”, prosegue il Ceo di Mygrants. Una inaugurazione, insieme a Isola, in tempo anche per l’importante appuntamento del G20, con i ministri attesi il 22 e 23 giugno a Catania per parlare di istruzione e lavoro. “Sarà interessante capire se sarà il momento giusto per noi. Noi non abbiamo fretta. Certamente – prosegue N’Zi – il G20 sarà un momento importante non potremo permetterci di non accettare un invito, qualora giungesse”. Ma il senso del trasferimento da Nord a Sud di Mygrants, con o senza G20, non cambia: “Penso che oggi le condizioni al Sud siano ottimali, probabilmente molto più che al Nord Italia. Sarebbe forse stato più facile aprire una sede a Milano o rimanere a Bologna. Da Catania – con il supporto di tutte quelle organizzazioni che intendono far parte di questo nuovo puzzle – intendiamo creare, o ricreare, un lungimirante sistema italiano e europeo di asilo che sia win-win e sostenibile”.