Rapine in banca, in Sicilia 11 episodi nel 2023. Fabi: “Si aspetta il morto?”

Nel 2023 inSiciliasi sono già verificate 11rapinein banca. L’ultimo episodio è quello diGiardini Naxos, dove tre malviventi si sono introdotti, a sportello chiuso, forzando una porta e facendosi consegnareoltre 160 mila euro.Una situazione cheFabi,il principalesindacato del settore bancario, non esita a definire di “piena emergenza“, da attribuire anche alle stesse banche “che sottovalutano il problema”. PerGabriele Urzì, dirigente nazionale Fabi, eMassimo Pellegrino, segretario responsabile Fabi Messina, “il fenomenonon conosce sosta” e a causa dell’atteggiamento degli istituti “la situazione è sfuggita di mano”, mettendo in pericolo “l’incolumitàdi dipendenti e clienti”. “Ci si ostina a non volere prendereprovvedimenti seri e risolutivi“, dicono i dirigenti del sindacato. “In particolare, per Unicredit, visto il ripetersi di rapine a distanza di poco tempo (sempre a Messina l’agenzia di Barcellona Pozzo di Gotto era stata rapinata giorno 1 agosto), chiederemo ilripristino della guardiania armatanelle piazze più sensibili. Non sfugge a nessuno che le modifiche ad alcune forme disostegno al redditoe la perdurante crisi economica abbiano portato ad un aumento diepisodi criminosi. I fatti avvenuti dall’inizio dell’anno sono inquietanti e molti colpi in banca sono caratterizzati da sequestro di clienti e dipendenti conintollerabili atti di violenza. Forse qualcuno aspetta checi scappi il morto?”. “Occorrono massicciinvestimenti in sicurezzada parte delle banch. Prima che accada qualcosa di veramente grave”, proseguono Urzì e Pellegrino, “aumentando la prevenzione da parte delle banche che si affidano ormai adimpianti di videoregistrazionee ad altri apprestamenti tecnologici di sicurezza che, come risulta evidente, servono veramente a poco”. Una richiesta che Fabi avanza con alla luce deidiversi episodi capitati quest’anno. Si comincia a Catania,poco dopo il Capodanno, quando dei rapinatori si sono introdotti dal muro perimetrale nei locali di una filiale Unicredit. Il17 gennaioa Banca Intesa a Villabate (PA) in corso Vittorio Emanuele sono entrati due rapinatori armati di taglierino. Un bottino di circa 15 mila euro. Il27 gennaiodi nuovo ad Unicredit è la volta di una tentata rapina a Villaggio Mosè ad Agrigento. Il10 febbraiorapina con sequestro di persona al Monte dei Paschi di Partanna. Il15 febbraiorapina al Credito cooperativo San Biagio di largo Dei Pini a Cammarata (Agrigento). Il23 marzoassalto al Monte dei Paschi di Sienaa Palermo. Giorno 8 maggio i Carabinieri hanno dato notizia di una tentata rapina avvenuta il24 aprilead Unicredit a Catania, dove un malvivente, che è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza, ha tentato di rapinare la dipendenza bancaria,minacciando due impiegati con un taglierino, che ha pericolosamente avvicinato al volto dei malcapitati. Il15 giugnorapina al Banco BPM di via Serradifalco a Palermo dove cinque uomini armati si sono introdotti poco prima dell’apertura, nella filiale e hannosequestrato dipendenti e clienti. E ancora, ilprimo di agostorapina ad Unicredit, stavolta a Barcellona Pozzo di Gotto dove tre malviventi a volto coperto hanno scardinato una porta di sicurezza e si sono introdotti nei locali della Filiale. Dopo aver minacciato gli impiegati, hanno portato via quattromila euro. Il18 agostouna guardia giurata impegnata in un controllo di routine all’interno di Unicredit a Catania in Via Sant’Euplio ha bloccato un soggetto che cercava di fuggire dopo avere tranciato i cavi dell’allarme e forzato la porta d’accesso. Ed infine il25 agostoè stata rapinata sempre Unicredit a Giardini Naxos. “Non spegneremo i riflettori“, concludono Urzì e Pellegrino, “e metteremo in atto tutte le iniziative più idonee per sensibilizzare le banche su questa grave emergenza che, in questa fase dicrisi economico – finanziaria,vede accanto all’opera dei ‘rapinatori professionisti’ anche colpi da parte di rapinatori ‘mordi e fuggi’, soggetti paradossalmente anche più pericolosi in quanto spinti dalladisperazione”.