Reati ambientali nelle coste, Sicilia da record negativo. I dati di Legambiente
Lecoste sicilianesono sempre più minacciate dai criminali:cemento illegale, inquinamento e pesca di frodo. Non solo. Esiste anche un’altra tipologia di reati: leimbarcazioniche violano le norme di tutela dellearee marine protette, magari per un “ancoraggio” di fronte alle splendide coste, ai diportisti che con i loro comportamenti mettono in pericolo zone di pregio naturalistico o creano danni ambientali. In questa quarta “filiera” del mare violato,la Sicilia si trova al secondo posto per numero di reati (141 nel 2022), mentrenel 2021 occupava l’ottava posizione. Guida la classifica, invece, deiprodotti ittici sequestrati. L’anno scorso in tutta Italia sono state oltre 400 le tonnellate, e di queste, oltre 129 solo nell’Isola governata da Renato Schifani. Questa la fotografia presentata daLegambiente nel dossier “Mare Nostrum”, edizione 2023. Leggi anche –Pesca in Sicilia: clima e inquinamento minacciano la marineria Ad aggravare il quadro, inoltre, lapiaga della mancata depurazione. Ancora oggi, infatti, sono quattro leprocedure d’infrazione decise dall’Unione europeae attive nei confronti dello Stivale in tema di collettamento, fognatura e depurazione. In particolare, è stato segnalato il mancato rispetto da parte del nostro Paese degli articoli 3, 4, 5 e 10 della direttiva in alcuni agglomerati situati, tra gli altri, anche in Sicilia. Lastruttura commissariale nazionale per la depurazioneè recentemente passata sotto la guida delcataneseFabio Fatuzzo, che eredita un lavoro triennale svolto dal professoreMaurizio Giugni. Nella suarelazione finaleGiugniha parlato di23 operefognario-depurative completate, con26 cantieridi lavori avviati. Ma che ha sottolineato anche iritardi per ottenere i pareriambientali da parte degli uffici regionali. Leggi anche ->Depurazione: i pareri-lumaca della Regione. Occorre un anno e mezzo Nellaclassifica del mare violato, la medaglia dibronzova allaSicilia. Su111.343 controlli, sono stati2.184 i reati riscontrati(11,2 per cento del totale nazionale), 2.243 le persone denunciate e arrestate, 311 i sequestri penali effettuati,4.198 illeciti amministrativi accertatie 8.172 sanzioni amministrative applicate. La Regione è preceduta dallaPuglia, al secondo posto con 115.709 controlli, 2.492 reati (12,8 per cento sul totale nazionale) e dallaCampania, che occupa il gradino più alto del podio con 116.293 controlli, 3.345 reati (17,1 per cento al livello nazionale) 3.154 persone denunciate e arrestate, 819 sequestri penali 7.686 illeciti amministrativi e 9.193 sanzioni amministrative. Leggi anche ->Mare in Sicilia: sette reati al giorno tra abusivismo e pesca Nel frattempo,cresce a dismisurain Italia il numero dellesanzioni amministrative(da 9.866 del 2021 a 31.586 dello scorso anno) e ilvaloredella somma dei sequestri e delle sanzioni,quasi triplicato,passando dai 36,37 milioni di euro nel 2021 a più di 90 milioni di euro nel 2022 (più 147 per cento). La Campania guida nuivamente la classifica delle regioni con il più alto numero di reati nel ciclo del cemento (1.727 illeciti penali, il 16,7 per cento del totale nazionale), seguita dalla Puglia (1.282 reati, il 12,4 per cento del totale nazionale) e dalla Sicilia, sempre terza con1.047 reati(il 10,1 per cento del totale nazionale). Scorrendo la classifica, è il Veneto la prima regione del Nord Italia, con 669 reati (6,5 per cento del totale nazionale). Sicilia prima anche per sanzioni comminate. Nel 2022 sono state sequestrate su tutto il territorio nazionaleoltre 400 tonnellate di prodotti ittici. Di queste,oltre 129 nella Regione siciliana(al primo posto in Italia), mentre le prime cinque regioni (Sicilia, Puglia, Liguria, Veneto e Toscana) coprono oltre il 76,3 per cento dei sequestri effettuati lo scorso anno nel Belpaese. Oltre 9mila sono stati gli attrezzi e le reti da pesca sequestrati e 3.839 gli illeciti penali accertati (per una media nazionale di circa 0,5 illeciti penali per km di costa). Analizzando tutti gli illeciti, penali e amministrativi, è la regione guidata da Renato Schifani a guidare la classifica, con 2.306 infrazioni, seguita da Puglia (1.809), Liguria (1.331 reati) e Toscana (1.151). Non solo. Scendendo nel dettaglio, la Sicilia conferma la sua leadership sia per quanto riguarda solo gli illeciti penali (660) e quelli amministrativi (1.646 illeciti). Leggi anche ->Pescare rischiando la vita. Acque internazionali insicure, settore in crisi Gli habitat naturalistici laziali, siciliani e pugliesi sono quelli maggiormente minacciati dagli illeciti. IlLazio, regione guidata dall’ex presidente della Croce Rossa ItalianaFrancesco Rocca, si trova in testa con 151 reati, seguita dalla Sicilia con 141 reati (l’anno precedente, come già ricordato, in ottava posizione) e dalla Puglia, con 134 reati. Al quarto posto la Campania (67 i reati contestati), mentre la Liguria si conferma prima regione del nord con 30 reati. Questa tipologia di illecitiincide per il 56,9 per cento nelle quattro regionia tradizionale presenzamafiosa, ovveroCampania, Sicilia, Calabria e Puglia.