Abusi edilizi. La Sicilia spicca in positivo per abbattimenti, ma l’80% è ancora lì

Abusi edilizi. La Sicilia spicca in positivo per abbattimenti, ma l’80% è ancora lì

Quello degliabusi edilizi, inSiciliae non solo, è un business che non conosce crisi. L’80 per cento delle costruzioni irregolariè ancora in piedi, mentremeno del 20 per centoè stato abbattuto. Eppure le ordinanze emesse sono state18 mila in 18 anni(2004-2022). Quelle che mancano sono le esecuzioni. “Parliamo di un fenomeno che si mantiene su livelli preoccupanti, – scriveLegambientenel rapportoAbbatti l’Abuso 2023– addirittura in crescita come valori assoluti”. Per agevolare i comuni italiani, ilMinistero delle Infrastruttureha messo a disposizione2,2 milioni di euroattraverso la campagnaFondi per la demolizione delle opere abusive. Tuttavia, nel 2023 soloCariniin provincia di Palermo,Scicliin provincia di Ragusa eFavignanain provincia di Trapani hanno chiesto e ottenuto somme per accelerare le attività. In Sicilia sono state emesse ordinanze di abbattimento per18.409 strutture irregolaridal 2004 al 2022, ma ne sono stateeseguite solo 3.543. Appena il 19,2 per cento delle ordinanze. Un dato che comunque, mette l’Isola prima in Italia perpercentuale di abbattimenti di abusiedilizinella classifica di Legambiente. L’ente no profit ha realizzato il rapportoAbbatti l’Abusofocalizzatosi solo su cinque regioni: oltre la Sicilia,Calabria,Campania,PugliaeLazio. La media della percentuale di abbattimento in queste regioni è del 13 per cento. Stando ad report le treprovince “virtuose” nel confronto di macro area sonoRieti, con il 41,8 per cento di ordinanze eseguite,Agrigentocon il 33 per cento eBeneventocon il 32 per cento. Agrigento è prima anche in Sicilia, seguita daPalermocon il 21 per cento,Trapanicon il 20,6 per cento,RagusaeMessinacon il 19 per cento.Ennaresta sopra la media con il 15,6 per cento, mentreSiracusasi ferma al 14,3 per cento. Uniche province sotto la media sonoCatania, con il 12,5 per cento eCaltanissettacon appena il 7,9 per cento. Il risultato significativo per numero complessivo di abbattimenti lo registraLipari, nelleIsole Eolieche fanno riferimento alla provincia di Messina. Con 538 demolizioni, anticipaFondi, in provincia di Latina, ferma a 490. In questa micro area sono state eseguite il26,7 per centodegli abbattimenti, oltre il sei per cento in più rispetto la media.Il73 per cento delle ordinanze emesse, però, resta senza esecuzione. A differenza degli altri territori, laSiciliaregistra anche ilnumero più alto di risposte fornite ai monitoraggi. Ed è considerata per questo ancora “virtuosa”. Il 39,4 per cento dei comuni siciliani ha risposto a Legambiente (154 amministrazioni su 391), il 26,8 per cento lo ha fatto in Puglia. Leggi anche –Ambiente, in Sicilia 3.300 reati l’anno. Cemento e rifiuti i settori più a rischio Un’amministrazione che comunica è sicuramente una buona notizia, ma la parte più ostica resta l’esecuzione delle ordinanze di abbattimento. Entro tre mesi dalla notifica dell’abuso, ilproprietario dell’immobiledeve ripristinare i luoghi o abbattere l’esistente. Trascorso questo periodo,spetta al Comune provvedere al suo posto. Le amministrazioni hanno spesso dichiarato di non averefondiper abbattere gli abusivi edilizi, ma da cinque anni ilMinistero dei Trasportigarantiscerisorse.Copre esattamente il 50 per cento del costo “degli interventi di rimozione o di demolizione delle opere”. Nel 2023 sono stati stanziati 2,2 milioni, ma in Sicilia solo iComuni di Carini, Scicli e Favignanahanno ricevuto finanziamenti per un totale di117 mila euro. Nel 2021 ancheCasteldaccia, comune del palermitano in cui nel 2018 sonomorte nove persone, rimaste intrappolate all’interno di unavilletta abusiva,sommersa dallo straripamento delfiume Milicia, ha ottenuto l’accesso ai fondi. Per gli interventi suContrada Schettinol’amministrazione ha ricevuto23 mila euro sui 46 mila necessari.