Siccità, la sfida dei parchi acquatici: “Evitare sprechi, serve la dissalazione”
Sono una delleattrazionipiù gettonate dellastagione estiva,ma quest’anno anche iparchi acquatici della Siciliadovranno fare i conti con la siccità. Un serio problema per un business basato proprio sull’acqua. “Siamopreoccupati da questa situazione,perché nonostante tutte lemisure anti-sprecoadottate nelle nostre strutture, con un recupero del 100 per cento dell’acqua utilizzata, l’incertezza non fa bene alle attività”, dice aFocuSiciliaFrancesco Russello, titolare diEtnaland,il più grande parco acquatico siciliano che si trova a Belpasso, in provincia di Catania, nonché vicepresidente dell’associazione dei Parchi Permanenti Italiani.Un intervento sulle infrastrutture idriche non è più rinviabile. “Abbiamocondutture che perdono dal 50 al 70% dell’acqua.Inoltre ci sarebbe da riaprire il discorso delladissalazione,che aiuterebbe la Sicilia a essere autonoma dal punto di vista idrico”. Quel che è certo è che per i parchi acquatici si tratta dell’ennesimo problemada affrontare, dopo anni segnati dachiusure Covid e caro energia,che hanno abbattuto i ricavi. Leggi anche –La crisi morde i parchi divertimenti: “Garantire erogazione sostegni Covid” Russello snocciola alcuninumeriper illustrare la situazione. “L’approvvigionamento di energiaè stato la nota dolente del 2023. In estate l’elettricità è arrivata a 530 euro megawatt, contro i 56 euro dell’inizio anno. Nel solo mese di agosto, per esempio, abbiamo pagato una bolletta conimporto superiore all’intero anno 2022“. A fronte di questa situazione, dice il titolare diEtnaland, la stagione è stata comunquesoddisfacente.“Nonostante lachiusura dell’aeroporto di Fontanarossaabbiamo avuto buoni risultati. Certo, senza l’incendio che ha portato a unalunga sospensionedei voli a luglio sarebbe andata molto meglio, soprattutto per la parte orientale dell’Isola”. Ilsistema dei parchi acquatici,osserva Russello, impiega circamille personecon ungiro d’affari di circa 20 milioni di eurol’anno. “L’indotto sul territoriovale almeno il 50%, senza considerare gli investimenti che ogni parco mette in campo quasi annualmente”, calcola Russello. Leggi anche –Parchi divertimento, il caro energia spaventa. Il caso di Etnaland Tornando allasiccità,secondo l’imprenditore occorreevitare equivocisull’impatto dei parchi acquatici sulleriserve idriche della Regione.“Forse la gente immagina che l’acqua che utilizziamo sia ‘a perdere’. In realtà è esattamente il contrario: l’acqua che serve a riempire lepiscinee far funzionare gliscivolièquasi tutta in ricircolo“. Fare un calcolo preciso del fabbisogno idrico della struttura non è semplice, prosegue iltitolare diEtnaland,ma la percentuale di “ricambio” è modesta. “Parliamo di circa l’1,5 per cento al giorno, a seconda dei casi. Anchel’acqua sostituita, in ogni caso, non viene sprecata,ma viene stoccata e utilizzata per innaffiare le aree a verde della struttura”. Il risparmio, aggiunge Russello, è unanecessità per le aziende,oltre che un dovere etico. “L’acqua la paghiamo, come tutti i cittadini. Ilcosto a metro cubo è in aumento,quindi considerando le spese, che continuano a essere molto alte,non possiamo permetterci sprechi“. Leggi anche –Turismo culturale, un affare che vale 73 milioni di euro per la Sicilia Le considerazioni di Russello sono condivise anche dai proprietari di altriparchi acquatici siciliani.ComeBianca Manuela Gennaro,titolare dell’acquaparkAretusa parkdi Melilli,nel libero consorzio diSiracusa.“Noi attingiamo a un pozzo privato, ma siamo comunque molto attenti a evitare gli sprechi, seguendo leindicazioni del Genio civilee i protocolli della categoria”. Un dato positivo “sono le piogge di queste ore”, che secondo la titolare “aiuteranno ariempire le cisternein vista dell’inizio della stagione”. A tornare sulla necessità dei dissalatori èGiuseppe Pirrello,proprietario delparcoContedi Sommatino,in provincia diCaltanissetta.“La Regione si deve muovere, perché con le sue coste la Sicilia potrebbe essere quasiindipendente dal punto di vista idrico,invece di creare disagi ai cittadini e alle imprese”. Nell’attesa, anche Pirrello ha adottato unapolitica antisprechi.“Abbiamo installato anche irubinetti con foto-cellula,che si attivano soltanto quando serve. Noi facciamo tutto il possibile, ma adessole istituzioni devono muoversie portare soluzioni”.