Spiagge, una giornata al mare in Sicilia costa un terzo rispetto al resto d’Italia

Spiagge, una giornata al mare in Sicilia costa un terzo rispetto al resto d’Italia

In Sicilia andare al mare costa meno che nel resto d’Italia. Per affittare un ombrellone nell’Isola, nell’imminenteestate2023, serviranno in media sei euro, contro i 12,7 euro del resto d’Italia e i 17,37 euro di una regione “concorrente”, la Puglia. Stessa tendenza per le sdraio, che nell’Isola costeranno 5,33 euro contro gli 8,54 del resto d’Italia e i 9,67 della Puglia, e i lettini, che costeranno 6,5 euro contro gli 11,5 della Puglia e gli 11,79 del resto d’Italia. Sono i dati dell’Osservatorio Turismo diFederconsumatori, che fotografa i prezzi di lidi e servizi balneari in tutta Italia. A livello nazionale i prezzi “crescono dell’11 per cento rispetto a quelli del 2022”, mentre la Sicilia, pur aumentando di circa il 10 per cento, “resta ancora un posto abbastanza economico dove fare le vacanze estive”. L’Isola si conferma “una delle mete più gettonate, come dimostra l’ormai costantecaro voliestivo”, ma allo stesso tempo “è uno dei posti che costano meno”. Dati allettanti per i bagnanti provenienti da fuori regione, mentre i siciliani potrebbero non avere molte risorse da spendere. “La crisi si fa sentire, e sono lontani i tempi in cui con 20 euro una famiglia andava in spiaggia attrezzata per un giorno intero”, dice il presidente regionale Alfio La Rosa. Leggi anche –Balneari, senza le gare “fondi del Pnrr a rischio”. Ad aprile la “sentenza” europea Lo studio di Federconsumatori ha analizzato i prezzi delle regioni italiane con stabilimenti balneari – Lazio, Toscana, Liguria, Sicilia, Sardegna, Campania, Calabria, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Marche, Emilia-Romagna e Veneto – attraverso il confronto tra “i prezzi medi di tre-cinque zone turistiche”, dal quale è stata tratta “una media regionale e una nazionale”. I servizi valutati sono stati “ombrellone, sdraio, lettino, pedalò, abbonamento giornaliero, abbonamento mensile, abbonamento stagionale”. Per quanto riguarda la Sicilia, “sono stati rilevati i prezzi nelle spiagge del palermitano, del catanese e del trapanese”. Come detto, il costo di ombrelloni, sdraio e lettini è molto più contenuto rispetto alla media nazionale, e lo stesso vale per gli altri servizi. Affittare un pedalò nell’Isola, per esempio, costa 7,33 euro, contro i 10,26 del resto d’Italia e i 15,5 della Puglia. In linea anche i dati degli abbonamenti agli stabilimenti balneari. La Sicilia è competitiva sia sul giornaliero (23 euro, contro i 32 nazionali e i 50,5 della Puglia), che sul mensile (381 euro, 718 in Italia e 1.230 in Puglia) e lo stagionale (945 euro, 2.121 nazionale e 3.093 euro in Puglia). Leggi anche –Concessioni balneari, un affare di famiglia a buon prezzo: due euro al metro quadro Riassumendo, si legge nello studio, “l’affitto di un pedalò in Sicilia costa la metà rispetto alla Puglia e un abbonamento stagionale costa un terzo”. L’Isola è dunque “ancora accessibile ad un pubblico abbastanza vasto”, ma risente della congiuntura economica internazionale, che resta molto critica. “Registriamo aumenti medi del 10 per cento, che dipendono principalmente dall’inflazione, dalcaro-energiae dal caro-materiali”, spiega a FocuSicilia il presidente regionale di Federconsumatori Alfio La Rosa. Se da una parte l’Isola può fare gola ai turisti italiani, attirati dai prezzi più vantaggiosi, preoccupa la situazione della clientela regionale, il cui tesoretto per le vacanze è stato eroso dalla lunga crisi economica. “La situazione di moltefamiglieè difficile, l’inflazione e il caro-bollette mordono e ci sono seri problemi di occupazione, soprattutto a livellofemminilee giovanile”, sottolinea La Rosa. In questo contesto “sarebbe auspicabile un aumento più deciso da parte del governo nazionale”, per evitare che la situazione “si ripercuota a cascata su tutta la filiera, dai consumatori alle attività produttive, vanificando così le potenzialità dell’Isola”. Leggi anche –Balneari, la sentenza europea: proroghe vietate. Sindacati: serve la mappatura Il presidente di Federconsumatori Sicilia cita anche la questione della “mappatura” delle spiagge siciliane, propedeutica alle gare pubbliche per l’assegnazione. A chiederle è l’Unione europea, attraverso la nota direttiva Bolkestein, che prevede la messa a bando dei servizi nei Paesi Ue, la cui applicazione ècontestatadalla categoria dei balneari. Sullo sfondo, la precedente disciplina sulle concessioni marittime, che per anni ha consentito assegnazioni decennali acanonimolto bassi. Ad aprile, la Corte di giustizia europea ha stabilito che i giudici italiani devono seguire “le norme dell’Unione, disapplicando le disposizioni di diritto nazionale non conformi”. Unasentenzache per La Rosa impone di agire. “C’è poco tempo, e non vorremmo che ciò comportasse scelte affrettate o sbilanciate. Per questo il governo regionale dovrebbe ascoltare tutti, daibalneariagli ambientalisti fino ai consumatori, e decidere nel modo migliore”. Per il presidente regionale di Federconsumatori “ilturismoci vuole, ma non può essere selvaggio”, ragione per cui si devono contemperare tutti gli interessi in campo, “quelli dei balneari, certamente, ma anche delle famiglie che devono poter scegliere tra stabilimento e spiaggia libera”.