Torre Zefiro A, lo sfogo dei progettisti: “Chi cerca di intorbidire le acque?”
“C , , ?”. A distanza di alcuni giorni dall’annunciata presentazione di una denuncia da parte dell’ al Comune sulla legittimità della costruzione della torre Zefiro A nell’omonimo borgo marinaro di Catania, i progettisti dello studio Base 51 rispondono con una lunga, e a tratti ironica,lettera su Facebook. L’edificio, divenuto notissimo per il coinvolgimento della nota conduttrice Diletta Leotta che sui social ha dichiarato di aver acquistato una casa al suo interno, è il primo a superare i 50 metri nel capoluogo etneo in mezzo secolo e con soluzioni architettoniche innovative per il contesto etneo. Sorgerà in un’area adiacente al costruendo viale De Gasperi, precedentemente occupata in gran parte da altri edifici fatiscenti. L’accusa rivolta al progetto, che ricalca unainterrogazione al Consiglio comunale di alcuni mesi fa del consigliere Graziano Bonaccorsi, sono principalmente sulla destinazione delle aree all’interno del Piano regolatore della città, approvato nel 1969 e mai più aggiornato. Ovvero, verde pubblico. Secondo Base 51, ovvero gli architetti Mario Caruso ed Eleonora Bonanno, “ , , ̀ : a”, scrivono nel lungo sfogo. L’area sarebbe infatti sì destinata dal vecchio piano regolatore a verde, ma questa indicazione è stata superata di fatto dalle modifiche successive. “I , , , , ”, scrive Base 51, che ironicamente definisce il mai costruito viale “Corso Unione Sovietica”. Al momento vi è però solo il cavalcavia dell’incompleto viale De Gasperi: “S – scrivono sempre i progettisti – , , , , , , , , ’ ̀ ̀”. All’interno della lettera-sfogo, Base 51 affronta inoltre la questione sui vincoli decaduti del piano regolatore: “L , ̀ ̀ ( !) ’ ”. La ristrutturazione è però “urbanistica” e non “edilizia”, motivo per il quale, formalmente le accuse rivolte al progetto avrebbero ragion d’essere, scrivono sempre gli architetti Caruso e Bonanno. “ , , ( ) ; , , . , : ̀ ! , , , ‘ ’ ı̀ ‘ ’. ar, , ’ ̀ , !! ‘ ’ ‘ ’, ‘ ’ ‘ ‘”, concludono i progettisti di Zefiro A.