Vigili del fuoco senza mezzi e personale. Usb: “Non cambia nulla”
Ivigili del fuocosiciliani reclamano personale, mezzi, sedi, tutela sanitaria completa e pagamenti arretrati. “In Sicilianon è andato tutto bene“, ha detto oggi ilsindacalista Carmelo Barbagallo, vigile del fuoco e coordinatore regionaleUsb Vvf, durante un nuovosit-indavanti allaPrefettura di Catania. L’ennesimamanifestazionepubblica per rappresentare problematiche che “sono rimasteuguali, se nonpeggiorate. Uomini e mezzi non sono sufficienti. Le emergenze si susseguono, dopo gli incendi arriveranno i nubifragi e il territorio è fragile. Se non arrivanouomini e mezzi efficienti ed efficaci, fondi per riparare quelli esistenti e nuoveinfrastrutturecon la riclassificazione delle sedi, tutto sarà vano”, ha detto Barbagallo. “Davanti a ogniemergenzaabbiamogrosse difficoltà“, ha sottolineato il sindacalista, nel ricordare che anche con i turniraddoppiati, “sonogli stessi lavoratoria sacrificarsi in campo. Lo si è dimostrato nell’ultimaemergenza incendi del 25 luglio, quando i colleghi sono rimastistremati per la grossa mole di lavoro. Gli interventi erano veramente abnormi”. Più lavoro significa essere esposti a maggiori rischi. I vigili del fuoco “non hanno lemalattie professionaliriconosciute, non hanno unatutela sanitaria completa, se si fanno male rischiano di pagarsi da soli le spese sanitarie”, ha detto il vertice Usb, rivelando anche che non sono stati predisposticarri viveriper i vigili che restano sullo scenario degli incendi per tanto tempo, e che “a volte èla popolazione che ci porta delle bottigliette d’acquaper farci rifocillare. Questo nel 2023 è assolutamente grave”, ha sottolineato Barbagallo. Il territorio èmartoriatodalle emergenze e l’Usb Vigili del fuoco chiede sia aiverticidel Corpoche allapoliticadi avere “un’attenzione particolare”. La carenza di uomini e mezzivaria da provincia a provinciae non sempre si possono fare compensazioni spostando il personale tra un territorio e l’altro.Catania, per esempio, per Barbagallo è un’area particolarmentescopertae “non deve accadere – dice – che si sguarnisca un territorio come quello catanese, facendo partire da quisquadre verso altre province. Catania è uno di queiComandi con grosse difficoltàdi organico. Se sposti squadre altrove e ti ritrovi con idistaccamenti chiusiperché senza personale, si arriva al totalecollasso del dispositivo di soccorso.Così,. quando ci sono delle emergenze, i colleghi rischiano difarsi male veramente. Senza contare il fatto chela popolazione ci aggredisce. Non si capisce che quando siamo in pochi dobbiamo scegliere chi salvare prima e chi invece deve aspettare”.