Agricoltori e pescatori, verso la richiesta di emergenza nazionale

Il governo regionale sta lavorando allarichiesta di emergenza nazionaleper il settoreagricoloeittico. Lo ha dichiarato l’assessore regionale dell’Agricoltura, LucaSammartino, che ha ricevuto gli operatori aPalermo. Intanto daRoma, dove si trovava ieri per impegni istituzionali, anche il presidente della Regione, RenatoSchifani, ha sottolineato come “lapreoccupazionedegli agricoltori e dei pescatori siciliani non resteràinascoltata” e aggiunto che “il governo sta facendo tutto quanto in proprio potere pertamponaretempestivamente l’emergenza, dovuta tra l’altro alcambiamentoclimatico, ma anche per sensibilizzare la politica nazionale e comunitaria al fine di trovare soluzioni alungotermineche tutelino le nostreproduzioni“. “Il governo regionale ha risposto algrido di allarmedi chi da settimane sta manifestando in tutta la Sicilia e ha accolto subito la richiesta di istituire untavolo di crisi permanentecon tutti i soggetti coinvolti, così da avere l’opportunità di scambiarci informazioni ma soprattutto tenere tutti aggiornati sui provvedimenti che il governoSchifaniha messo e metterà in campo, grazie anche allacollaborazionecol governo nazionale”, dichiara l’assessore e vice presidente della Regione Siciliana, LucaSammartino, dopo aver incontrato a Palazzo d’Orléans unadelegazionedi manifestanti che ieri hanno sfilato a Palermo fino a piazza Indipendenza. All’incontro erano presenti anche il capo della segreteria particolare del presidente della Regione, MarcelloCaruso, e i dirigenti dei dipartimenti dell’Agricoltura, DarioCartabellotta, e della Pesca mediterranea, AlbertoPulizzi, oltre ad alcuni sindaci siciliani che hanno rappresentato ledifficoltàdei territori. “In queste ore – ha aggiunto Sammartino – stiamo lavorando allarichiestadiemergenzanazionaleche presenteremo alla Presidenza del Consiglio dei ministri e che ci permetterà di dare unaiutoconcretoa chi ha manifestato oggi e a chi oggi non c’era, ma subisce ilcambiamentoclimaticoe lacrisieconomica. La produzione delle nostrematerieprimeè a rischio e questo è un fatto molto grave anche per l’importanza che queste rivestono neimercati“.