Artigianato digitale, Cna Catania e Living Lab uniscono modernità e storia

Promuovere l’artigianato digitale,mettendo in campo azioni precise per accompagnare le piccole e medie imprese in un percorso che abbraccia innovazione e sviluppo: è il senso del ciclo di eventi che ha visto protagonistaCna Catanianella qualità di partner e soggetto animatore delLiving Lab Terre di Aci.A delineare la strategia messa in campo dalla Cna etnea è stato il presidente regionale della Confederazione,Nello Battiato.“Applicare e dare forma alle politiche europeefinalizzate allo sviluppo localeper noi vuol dire interpretare la modernità in connubio con la nostra storia”, ha detto il numero uno di Cna Sicilia. “Ilsaper fare artigianosi contamina ogni giorno con la necessità/opportunità connessa alla transizione digitale ed ecologica”, ha proseguito Battiato, “e per queste ragioni i nostri dirigenti e imprenditorilavorano in team.Al fine di proporre, da angolature differenti, nuove sintesi che possano aiutare le imprese esistenti a svilupparsi e consentire allestartupdi affacciarsi al mercato in maniera corretta e proficua”. Nel medesimo solco, entrando nel dettaglio, le considerazioni del presidente dellaCna di Acireale,nonché vicepresidente provinciale,Davide Trovato.“Le progettualità connesse a ‘Botteghe 4.0’, proposta da Cna attraverso il proprio Digital Innovation Hub al Gal Terre di Aci nella fase di manifestazione d’interesse alla partecipazione alprogetto Living Lab,trovano sbocco in una serie di appuntamenti che vertono sulla gestione dell’impresa da remoto. Nonché dalla possibilità di utilizzaretecnologie come la AR/VR e la stampa 3D“. In tale direzione, dopo gli eventi di ottobre, vanno i due workshop del mese di novembre proposti da Cna. Il primo, martedì 14 dalle 15.30 susicurezza e gestione dell’impresa da remoto,vedrà intanto il contributo diVanni Trovatoin qualità di tecnico, con la relazione “Dal cacciavite alla realtà aumentata, un piccolo laboratorio artigianale diventa un network nella Società 5.0: il caso GT Service”. A seguire, il contributo “Tecnologie intelligenti per assistere l’uomo nei luoghi in cui vive e lavora” diNext Vision, spin off dell’Università degli Studi di Cataniae startup innovativa, con l’amministratore delegato Francesco Ragusa e la direzione scientifica diGiovanni Maria Farinella,docente del Dipartimento di Matematica e Informatica nell’ateneo Catania. In occasione dell’evento conclusivo che si terrà il 27 novembre, si tireranno poi le fila delprogetto Bottega 4.0nel quadro dell’artigianato digitale. Protagonisti il presidente dei Giovani imprenditori di Cna Catania,Luna Meli (HiStories srl). “È sicuramente di grande interesse il progetto del Living Lab perché puòavvicinare i giovanialle attività della nostra tradizione artigiana”, ha detto Meli, “attraverso delle forme – quelle del digitale – che riconoscono proprie. In questa maniera, come Cna riusciamo a raggiungeredue obiettivi strategici.Il primo riguarda la possibilità per le aziende di poter attingere a personale giovane, preparato, construmenti funzionali per l’azienda.Il secondo è il passaggio delle competenze fra generazioni. Progetti come questi sono importanti perché operano nella direzione deldialogo fra digitale e artigianato.La digitalizzazione non deve essere vista come nemico dell’artigiano. Bensì come strumento che può essere leva di marketing per raggiungere nuove fette di mercato altrimenti difficili da agganciare. Senza dimenticare poi che, come nella stampa 3D, una grossa parte della resa finale del prodotto, soprattutto in determinati settori, è data dallapost produzione.Che avviene spesso artigianalmente, basandosi su competenze di natura artistica”. A seguire ancora il contributo diAndrea Branciforti,architetto, presidente regionale di Adi e dei Ceramisti artigiani della Cna, nonché titolare di Improntabarre. “Oggi la figura dell’artigiano ceramista rischia di scomparire e con lui tutto il suo know-how, a causa di un mancatoricambio generazionale.Ed è in questo contesto che si deve sostenere il nostro hand made. Attraverso il supporto che il nuovo paradigma tecnologico può dare nell’ottimizzare le operazioni di produzione”. Il maestro artigiano che si evolve, dunque, aggiungendo alla sua cassetta degli attrezzistrumenti immateriali.Che, uniti alla creatività umana, possono generare nuovo valore. Soddisfazione, infine, viene daAntonio Merenda,Innovation talent scout per il Living Lab: “Abbiamo lavorato insieme agli altri partner per far sì che l’oggetto degli investimenti realizzati e l’insieme delle competenze raccolte possano rappresentare un servizio collettivo per la competitività. Lavoriamo pertanto sui temi dell’autoimprenditorialitàe dell’innovazione.Per favorire la nascita di nuove imprese artigiane che – anche in forma cooperativa – interagiscano nel Living Lab in modo da poter trarre da essoformazione e consulenzacontinua”.