Autocertificazione per l’invalidità civile. Le nuove procedure

Si semplificano le procedure delle Commissioni invalidi civili. Così comeprevisto dalla Legge 120 dell’11 settembre 2020, al fine di velocizzare l’esame delledomande di invalidità, le Commissioni espleteranno la loro attività esaminando leistanze sugli atti prodotti con autocertificazione dai richiedenti. Pertanto, fino al 31 gennaio sono sospese tutte le visite in presenza delle Commissioni invalidi civili, di tutti i Distretti sanitari. Le Commissioni definiranno sugli atti le richieste pervenute. Tale procedura, comunica l’Asp, sarà attivabile, su richiesta dell’utente, anche dopo il 31 gennaio. Tale disposizione, oltre a facilitare i percorsi per gli utenti, mira, in armonia con le disposizioni ministeriali e assessoriali sulla prevenzione del contagio da Covid-19, a ridurne la mobilità e a garantire maggiore sicurezza per gli operatori e gli stessi utenti. Il modulo di autocertificazione che l’utente deve compilare e firmare, allegando documento di identità, insieme alla documentazione sanitaria, da fare pervenire agli uffici invalidi, anche via mail. Una procedura auspicata da tanti mesi da Sebastiano Pittari, direttore provinciale del patronato Epas. Già la scorsa estate aveva denunciato ritardi nelle visite per il riconoscimento dell’invalidità civile e legge 104, nonché il mancato rispetto delle corsie preferenziali per garantire malati oncologici o non vedenti. Problemi legati alla mancanza di spazi per le visite necessarie al controllo di chi fa richiesta. Adesso la soluzione sembra essere stata trovata nell’autocertificazione. “Finalmente”, afferma Sebastiano Pittari. “In questi mesi sono stati compromessi i diritti fondamentali della persona creando un doppio problema, economico e sociale. Sebbene la cifra di invalidità non è alta, poco meno di 300 per l’invalidità a cui se ne aggiungono circa 500 per chi ha diritto anche all’accompagnamento, si crea comunque un danno economico a chi ne ha esigenza. Inoltre – aggiunge Pittari – senza il riconoscimento dell’invalidità civile e della 104 infatti, i familiari non possono giovare dei permessi o dei congedi riconosciuti dalla legge per accudire i propri cari. Non si può neanche chiedere l’assistenza comunale”.