Blackout elettrici: i danni e i rimborsi. C’è caldo, le reti non reggono

Tra danni, rimborsi e reti che hanno bisogno di essere modernizzate, l’allerta per i blackout elettricista investendo tutta l’Italia.Cataniaè laprovincia che sta risentendodel più alto tasso di interruzione deiservizi elettrici, e di conseguenzaidrici, di tutta laSicilia. L’area etnea detiene infatti ilprimato dei due terzi dei black-out di tutta la regione, che è, a sua volta, la più colpita d’Italia da questo tipo di disservizi. Non va meglio in altreimportanti cittàdel nostro Paese. Basti pensare che l’area metropolitana diMilanoha subìto benpiù di 460 episodidi interruzione anomala di energia elettrica nel solo mese di giugno di quest’anno. Nella zona dellacapitalela richiesta di energia elettrica è salita del 30 per cento circa, e le segnalazioni perguasti e disservizisono cresciute del 40 per cento. Un copione analogo si verifica anche nelle aree diNapoli(150 blackout segnalati nell’arco di circa 24 ore) eFirenze(centro storico rimasto senza corrente per diverse ore). APalermosono interessati quasi tutti i quartieri della città, da Mondello alla Noce, da San Lorenzo a Sferracavallo. Leggi anche –Sidra: “La città di Catania sostanzialmente senz’acqua” I danni dei blackout hanno un costo percittadini e impresee la gran parte delle reti usa fonti di vecchio tipo. In Italia la percentuale dei consumi elettrici relativi a fonti “non green” delle imprese si aggira attornoal 64 per cento(quinquennio 2017-2021, datiCamera di Commercio di Salerno). In Sicilia, nonostante lerecenti accelerazioniin direzione dellerinnovabili, prevale l’affidamento alletradizionalireti elettriche rispetto alle fonti innovative. Proprio per via di questa “dipendenza” delle attività produttive, nel momento in cui questo servizio non è efficiente i danni sono pressochéincalcolabili. PerPatrizia Di Dio, presidente diConfcommercio Palermoe vice presidente nazionale della stessa associazione, “decine di migliaia diattività commercialistanno subendodanni economici gravissimia causa delle continue e non programmate interruzioni nella distribuzione di energia elettrica. “Cicli produttivifermati o rallentati, macchinari danneggiati dai continui sbalzi di tensione, attività alimentari costrette a buttare lamerce deteriorataper il mancato funzionamento delle celle frigorifere. Forse ancora non si è compreso l’enorme dannoche questa situazione ha arrecato all’economia e i tanti disagi per i cittadini”. Leggi anche –Catania, alle Ciminiere ricovero per emergenza caldo. Ancora disservizi Enel Di fronte aidisservizi elettrici e idrici, anche e soprattutto i soggetti fragili, possono avere assistenza neiCentri operativi comunali di Protezione civile. Cittadini e imprese possono poi richiedere e ottenereindennizzi e rimborsi. PerFederconsumatori, nella maggior parte dei casi si ha diritto ad unrimborso, proprio perché i distacchi sono avvenuti tutti senza il necessario preavviso di almeno 24 ore. Ci sono dellemodalità precise per chiederlo, che dipendono dalla dimensione delComunedove si trovano le utenze e dalnumero di orein cui è mancata la corrente elettrica. L’attesa è di circadue mesie gli importi vengono liquidati direttamente nella fattura dell’energia elettrica. Leggi anche –Black-out in Sicilia, Federconsumatori spiega come funzionano i risarcimenti Stando a quanto dichiarato daE-Distribuzione, società del gruppoEnelche gestisce le reti elettriche di media e bassa tensione, le cause deidisservizisarebbero da imputare al fortecaldo. “La temperatura dell’asfalto delle strade è rovente, sfiorando, ormai da alcune settimane,i 50 gradi. Questo, se aggiunto alla forte umidità, non consente la corretta dissipazione del calore con conseguente danneggiamento dei cavi interrati”, dice la società. Infatti, solo nella provincia diCatanianegli ultimi giorni sono stati rilevati quasicentoguastidei giunti elettrici sotterranei, conquattro cittadini su cinquerimasti al buio e asecco. Non potendo agire sul caldo, che non mancherà per tutta l’estate, le contromisure appropriate devono partire dailavori alle linee elettriche, suggerisce la presidente Di Dio. “C’è unainadeguata rete di distribuzionedell’energia su cui non sono stati fatti i necessari interventi dimodernizzazionenegli ultimi15 annie forse più”, sottolinea. In alternativa, o in aggiunta, Federconsumatori suggerisce una “opportuna politica energetica basata sullo sviluppo delleenergie rinnovabilidiffuse sul territorio”, che secondo l’associazione “renderebbe questi problemi molto più gestibili”.