Cartella clinica addio: l’ospedale di Cefalù punta sul digitale

Meno file, carta ed errori. Amministrazione più snella e social. Sono gli obiettivi di un progetto che porta la tecnologia in corsia Niente
più cartella clinica: i paziente dell’ospedale Giglio di Cefalù
avranno un dossier elettronico. Si va verso l’abolizione della
carta, in favore della digitalizzazione. L’appalto, da quattro
milioni e 143 mila euro è stato affidato a un raggruppamento
temporaneo di imprese (Rti) guidato dalla Ebit di Genova e prevede
per cinque anni la fornitura di software, apparecchiature,
assistenza, manutenzione e formazione del personale. L’ospedale
Giglio non è nuovo a iniziative che spingono la digitalizzazione:
nel 2017 ha vinto il premio Smau Milano per il piano di comunicazione
multimediale basato sullo sfruttamento dei social al fine di
rafforzare i mezzi di comunicazione e informazione e avvicinarsi ai
pazienti. Quest’anno l’istituto si è guadagnato un nuovo
riconoscimento da parte della stessa fiera-piattaforma. Lo ha
ottenuto con il progetto “Ospedale risponde”, volto a realizzare
dirette Facebook per rispondere al bisogno di conoscenza dei
cittadini in ambito sanitario. L’ospedale è convinto che i social,
le app di messaggistica come Whatsapp e le dirette streaming con i
medici siano strumenti che costruiscono un rapporto di fiducia più
stretto e immediato con le persone. L’ospedale
Giglio si sta dimostrando uno dei più social della Sicilia. Ma la
digitalizzazione non è solo comunicazione. Ecco allora la scelta di
mettere da parte carta e cartella clinica per fare spazio a un
dossier elettronico. “Il progetto – afferma Daniela Salvaggio,
responsabile dei sistemi informativi del Giglio – coinvolge
l’intera struttura, dalle fasi operative sanitarie a quelle
amministrative”. La nuova cartella clinica digitale raccoglie i
dati del paziente in occasione di qualsiasi contatto con la struttura
sanitaria: “Registra – continua Salvaggio – tutto ciò che
riguarda il paziente, da una semplice visita a un ricovero,
archiviando anche i dati da altre strutture sanitarie, così da
rendere tutte le informazioni immediatamente accessibili agli
operatori”. La principale novità rispetto alla cartella clinica
tradizionale è che il dossier potrà essere collegato con le
apparecchiature sanitarie di cui un paziente usufruisce in modo da
raccogliere i parametri clinici e le immagini in maniera istantanea.
Quindi non solo meno carta, ma informazioni più accurate. Perché,
sottolinea Salvaggio, “consente di eliminare qualsiasi rischio di
errore comportato invece dalla trascrizione manuale dei dati”. La digitalizzazione punta anche a rendere più efficiente il settore amministrativo. Senza plichi e fogli, il paziente deve recarsi in ospedale solo per le visite, evitando file. “Attraverso un’app – spiega la responsabile dei sistemi informativi del Giglio – il cittadino potrà prenotare la propria visita ed effettuare pagamenti online”. Le agende delle prenotazioni infatti saranno disponibili sul web, velocizzando i processi. “Anche per il ritiro dei referti non sarà più necessaria la presenza fisica: l’obiettivo – aggiunge Salvaggio – è quello di creare un portale personale per ogni paziente con credenziali sicure e rispetto della privacy, che consenta di accedere alla propria cartella dopo la firma del medico. Il tutto sarà fatto in cloud e con firme digitali, abbattendo i tempi e i costi di stampa e di consegna”. Per chi non fosse pronto a questo passaggio nel mondo del digitale, resta comunque la possibilità di recarsi in ospedale in maniera tradizionale: si pensi per esempio ai pazienti più anziani. O, in generale, a chi non ha poca dimestichezza con smartphone e computer. Ci sarebbe anche una terza via: chiedere al medico di famiglia di fare da intermediario per accedere al proprio dossier clinico. Leggi anche–Sicilia, 8 mila pratiche digitali in più. Ma a Ragusa sono 40 Simili
cambiamenti tecnologici richiedono infrastrutture e dispositivi che
sono stati già fornite dal dalle imprese vincitrici dell’appalto:
si tratta di tablet specifici da dare al personale medico per il giro
delle visite e la somministrazione della terapia, stampanti per i
braccialetti dei pazienti, totem per eliminare le code. Tutto questo
è già presente all’ospedale Giglio, ma hanno bisogno di
aggiornamenti e di server all’avanguardia. “Siamo in una fase di
work in progress – afferma Daniela Salvaggio – e il limite di
tempo prefissato è di un anno, ma speriamo di finire anche prima”. “Molti ospedali in Sicilia e in Italia in generale si stanno muovendo verso la digitalizzazione, su impulso degli assessorati e per necessità dettate da normative sulla privacy e altro” dice Salvaggio. Anche se la strada è ancora lunga. Secondo i dati dell’Osservatorio innovazione digitale in Sanità del Politecnico di Milano, nel 2018 gli investimenti nella sanità digitale sono aumentati del 7 per cento, raggiungendo la quota di un miliardo e 39 milioni di euro. Il digitale sta modificando il rapporto del paziente con il personale medico: si pensi alla possibilità di contattare il proprio medico attraverso Whatsapp o di prenotare una visita tramite un’app. A usufruire dei mezzi di comunicazione e informazione digitali sono soprattutto i giovani. Gli over 65, invece, diffidano ancora. Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.