Imprese digitali, il mercato siciliano vale 2,6 miliardi di euro

Imprese digitali, il mercato siciliano vale 2,6 miliardi di euro

Secondo Anitec-Assinform, l’Associazione che inConfindustriaraggruppa le aziende ICT, il mercato del digitale inSicilianel 2022 ha raggiunto i2,6 miliardi di euro. La Sicilia è così il terzo mercato digitale del Sud Italia, dopo la Campania e la Puglia. È tra i dati emersi durante l’undicesima tappa a Catania del ciclo di incontri “Intelligenzaartificialee PMI: esperienze da un futuro presente”. Si è svolto con il Comitato Regionale Piccola Industria Confindustria Sicilia e Confindustria Catania. È stato organizzato daPiccolaIndustriaConfindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la media partnership de L’Imprenditore. L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre70anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico.Bigdata, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora piùprofondarispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancorascarsamenteutilizzatadalle imprese italiane. In particolare quelle di minori dimensioni. Secondo datiEurostatdel 2023, solo il 5% delle imprese con almeno dieci dipendenti ha dichiarato di utilizzaresistemidi Intelligenza artificiale. La media è dell’8% nell’Unione europea. In particolare, la percentuale dipiccoleimpreseitaliane (10-49 dipendenti) si attesta al 4,4%, contro il 24% delle grandi imprese (oltre 250 dipendenti). Per quanto riguarda laSicilia, dai dati Istat emerge che le imprese con almeno un livello base didigitalizzazionesono il 61,3%, secondo i nuovi criteri del Digital Intensity Index (DII). Dalle analisi di Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, in Italia ilmercatodell’Intelligenza artificiale nel 2022 ha raggiunto un volume di circa 435 milioni di euro(+32,4%) ed è previsto che raggiunga i 1.200 milioni nel 2026, con un tasso di crescita medio annuo del 28,9% (Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2023”).L’Intelligenza artificiale, insieme ad altriabilitatoridel mercato (Digital Enabler) come ad esempioCybersecurity, Big Data eCloud, sarà un elemento ditrainostraordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano. Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’IA restamenosviluppatorispetto agli altri Paesi più industrializzati. “La Sicilia– ha commentato il presidente di Anitec-Assinform, MassimoDalChecco– è una regione che sta dimostrando unnotevoledinamismonel settore Ict. L’intelligenza artificiale sta emergendo come un fattore chiave di innovazione e sviluppo. Le aziende siciliane stanno iniziando a integrare soluzioni di AI nei loroprocessi, migliorando l’efficienza operativa e creando nuove opportunità dibusiness. L’AI non solo ottimizza le attività già esistenti, ma apre le porte a nuovi scenari che promettono di rivoluzionare settori strategici dell’economia locale comel’agricolturae ilturismo. La Sicilia, valorizzando il talento locale e investendo su infrastrutturetecnologicheall’avanguardia, potrà affermarsi come un vero e proprio hub diinnovazionedigitale nel Mediterraneo”. “In fatto di tecnologieinnovative– ha affermato il presidente di Confindustria Catania, CristinaBusi– partiamo da posizioni divantaggio. Il mondo hi-tech conta nella nostra provincia oltre 2000 imprese e la presenza di un grandeplayerglobale come STMicroelectronics che sta sviluppando avanzatissimi modelli di intelligenza artificiale.  Il ruolo della nostra associazione comefacilitatorenella diffusione di tecnologie emergenti è un forte punto saldo. Ma per compiere il salto di qualità occorre un’adeguataformazionespecialistica. Per questo puntiamo a rafforzare l’eccellente collaborazione già in essere con il nostroAteneoe sui servizi offerti dal nostroDigital Innovation Hub, il cui obiettivo è proprio quello di accompagnare le imprese nei percorsi di innovazione e transizione digitale”.