A Catania perso il 70 per cento di acqua della rete pubblica

A Catania perso il 70 per cento di acqua della rete pubblica

La situazione distallonella gestione delservizio idrico integratosta mettendo a rischio gli investimenti per ilsettore idrico di Catania e della provincia.Femca Cisl SiciliaeCataniae laCisl Catanialanciano l’allarme. “In ballo ci sono milioni di euro – spiegano le sigle sindacali – che potrebbero davvero cambiare il volto del sistema idrico in questo territorio. Potrebbero garantire servizi efficienti ed efficaci a cittadini e imprese. Ad oggi non si registrano passi in avanti, tutto resta cristallizzato”. La Femca Cisl e la Cisl sottolineano la necessità di unpiano industrialeda parte del gestore unico “per avere il quadrocompleto su personale,investimentiesedie ricadutesull’occupazione“. Il sindacato chiede di essere coinvolto in questo processo, l’acqua è un bene essenziale e che scarseggia. “Il percorso deve essere oggetto di confronto, ancor di più visto che tutti i soggetti interessati,pubblicieprivati, insistono sul territorio catanese. E soprattutto perché da un lato si parla di unbene essenziale, che per cause climatiche inizia ascarseggiaree dall’altro per la notevole mole di investimenti che nel settore serve fare il più velocemente possibile”. Il caso di Catania non è isolato nella regione, come rimarca la Femca Cisl Sicilia. “La gestione del servizio idrico – spiegaStefano Trimbolisegretario generaleFemca Cisl Sicilia– è a macchia di leopardo nell’isola”. “Il segretario Trimboli spiega quanto sia “necessario andare incontro a quanto previsto dallalegislazione nazionalerispetto alla gestione delladistribuzionee dellatariffazionedel servizio idrico. Lo ha ricordato anche la Corte Costituzionale.Non può esistere “un modello siciliano” di servizio idrico. Per il segretario generale dellaCisl Catania,Maurizio Attanasio: “La gestione unica è una necessità ineludibile”. “Un sistema di fruizione di un servizio essenziale non nasce per servire se stesso, ma gli utenti – dichiara poi Attanasio – e a causa dell’assenza di un un’unica gestione ci siamo permessi oltre il 70 per cento delle perdite in rete, l’acqua potrebbe non mancare, ma una importante quantità si perde”.