“U rispettu è misuratu. Cu u porta l’avi purtatu”. Sono passati più di quindici anni da quando la Porta della Bellezza, opera monumentale donata da Antonio Presti al quartiere di Librino (Catania), ha innescato nelle coscienze di chi vive la periferia il valore della condivisione. Una “Porta” realizzata sul muro di cemento dell’Asse attrezzato, alto 8 metri e lungo 500, che divide come una ferita il quartiere, che secondo Presti non è un’opera d’arte ma è una vera e propria agenzia educativa del cuore. Quella che il presidente della Fondazione Fiumara D’Arta definisce “la più grande scultura in bassorilievo ceramico di arte contemporanea al mondo”, realizzata con 9 mila formelle in terracotta da 15 artisti, in collaborazione con 2000 mamme e 2000 bambini, che oggi continua a essere luce tra le ombre avrà ora un seguito, con la realizzazione della Porta delle Farfalle. “Sommando la nuova Porta con quella già preesistente avremo oltre 1,5 chilometri di bellezza, una vera muraglia dedicata all’anima”, afferma il mecenate.

Cinquemila studenti, 50 artisti
Ecco i numeri della nuova Porta delle Farfalle: un chilometro di muro di cemento armato, oltre 5 mila studenti dei Licei artistici siciliani, circa 10 mila bambini delle nove scuole di Librino e le relative famiglie, più̀ di 50 tra artisti e architetti selezionati dalla Fondazione Fiumara d’Arte, in collaborazione con una rete di giovani curatori. “Io amo Librino – continua Antonio Presti – amo la gente del quartiere, mi sento amato e rispettato, vedo la gioia negli occhi di chi partecipa ai progetti, scorgo sincerità e quella gratitudine che riempie la mia esistenza. Io a Librino ho trovato solo cuore. E quando il cuore parla al cuore, il cuore risponde. E questo pensiero lo voglio affermare completando l’Asse dei Servizi con un’opera colossale che si chiamerà Porta delle Farfalle. Un’opera in terracotta di oltre un chilometro, per valorizzare il percorso maieutico e spirituale iniziato nelle nove scuole di Librino quindici anni fa, che perdura nel tempo e restituisce futuro”. L’operazione è nata in piena emergenza Covid. “Oggi mentre tutto il mondo cerca un vaccino per il virus, a Librino, dentro le scuole, si sta iniziando un grande processo di condivisione contro il pandemonio. In questo periodo io non mi sono mai fermato, nonostante le incertezze, nonostante la mancanza di energie, nonostante il pericolo di cadere nella depressione dell’anima. Ho sentito la necessità di continuare a innestare Bellezza, con i primi portatori di purezza: i bambini”.
Sostegno del fondo Beneficenza Intesa Sanpaolo
L’opera che verrà realizzata da scuole e i Licei Artistici della Sicilia. “L’arte ritorna così al suo processo spirituale di azione e condivisione di valori, innestando una nuova coscienza etica e civile”. Grazie al sostegno del fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo sono stati realizzati i laboratori didattici, con il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole elementari e medie del quartiere di Librino: laboratori attraverso i quali gli studenti hanno potuto approfondire lo studio teorico e la pratica della lavorazione dell’argilla. Gruppi di tutor ed esperti hanno così formato gli studenti a creare dei manufatti di terracotta con i quali hanno potuto rappresentare i loro pensieri e il senso del lavoro teorico svolto. “L’intervento del fondo Beneficenza – afferma Giovanna Paladino, responsabile della segreteria tecnica di presidenza della banca che gestisce il fondo – rientra nell’attività di sostegno offerta ai bambini e ai ragazzi in condizioni di maggiore difficoltà attraverso esperienze didattiche e formative non tradizionali, ma in grado di fornire una nuova prospettiva di vita e di rafforzare la loro determinazione nel continuare a studiare”.
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Lavori degli studenti iniziati in pandemia
In questo anno sono stati realizzati i laboratori, gli architetti e gli artisti hanno già incontrato i ragazzi delle scuole e i licei artistici hanno iniziato a realizzare le loro opere nonostante le difficoltà dettate dal Covid. Il progetto è attualmente in corso nelle scuole di Librino e a breve partirà la condivisione con tutti gli abitanti, con la previsione di inaugurare l’opera monumentale i primi mesi del 2022. “La Porta delle Farfalle – continua Antonio Presti – rimanda alla visione di un bambino che può attraversare un momento cupo, buio, proprio come il bruco. Che, però, può sempre scorgere la luce e in un istante può trasformarsi in farfalla: vorrei trasmettere questa visione di sospensione e sogno contro la pesantezza di questa contemporaneità, per restituire leggerezza a uno stato dell’anima che rischia d’implodere nella sua gravità. Da una parte ci saranno tutti gli abitanti che proseguiranno il processo di condivisione con gli artisti, dall’altra i bambini, in un percorso di crescita in cui dovranno assumere impegni etici, politici e culturali. Perché il potere è sapere, l’ignoranza è schiavitù. E con la Bellezza possiamo far crescere cittadini liberi, cittadini educati non più a chiedere, ma a fare”.