“La Sicilia avrebbe dovuto fare in modo che le acque depurate fossero riutilizzate in agricoltura, a partire da oggi”. Lo afferma Legambiente Sicilia, in una nota inviata alla stampa nella quale cita la normativa disattesa, la Legge regionale 22 marzo 2022 numero 4, che a sua volta recepisce il regolamento sul tema dell’Unione Europea. L’UE “aveva dato tre anni di tempo per potere realizzare tale previsione di vitale importanza per contrastare i cambiamenti climatici e per l’adattamento del territorio”, scrive l’associazione ambientalista.
Alfieri: “fatto grave, inadempienza della Regione”
Per Giuseppe Alfieri, presidente di Legambiente Sicilia “ci troviamo di fronte ad un fatto molto grave, ancora una volta. Il tema della mancata depurazione delle acque reflue e, in più, del loro mancato pieno riutilizzo nel settore agricolo, determina un danno all’ambiente e alle tasche dei cittadini, perché l’Italia, in questo caso per inadempienza della Regione, si ritroverà per l’ennesima volta a pagare le sanzioni comminate dall’UE. Inoltre, ci ritroviamo uno strumento in meno per il contrasto ai cambiamenti climatici, con gravi danni all’agricoltura dell’isola già fortemente penalizzata da eventi meteo estremi e da una crescente desertificazione del territorio”, conclude Alfieri.
