Agricoltura, proteste nel ragusano. Confagricoltura non scende in piazza

“Non scendiamo in piazza per evitare possibili strumentalizzazionidi qualsiasi natura e perché applichiamo un approccio razionale alle sfide attuali”:Antonino Pirrè,presidente diConfagricoltura Ragusa,commenta così leproteste degli operatori dell’agricoltura,che ieri sono arrivate anche a Modica, nella provincia iblea, con cortei stradali di trattori. Non un segno di disinteresse, spiega il presidente. “Confagricoltura è in prima linea, da due anni, nelcontestare la PAC fino al 2027,sottolineando la necessità di avere una strategia che sappia tutelare la sostenibilità economica ed ambientale delle produzioni. Da qui la necessità di “continuare alavorare instancabilmente per sostenere gli agricoltorie promuovere soluzioni concrete a sostegno del settore agricolo, fondamentale per l’economia locale e nazionale, in un momento molto complesso in cuila liquidità delle aziende del settore primarioè quasi azzerataa dall’aumento dei costi di produzione e dalladiminuzione dei prezzi all’origine”. Confagricoltura Ragusaci tiene a precisare la sua posizione e le azioni intraprese per affrontare le problematiche sollevate dai manifestanti. L’Organizzazione degli imprenditori agricoli ibleinon è contraria ai movimenti spontanei,né ha in alcun modo consigliato ai propri Soci di astenersi dal partecipare alle proteste. Al contrario, comprende e condivide molte delle ragioni che spingono gli agricoltori a scendere in piazza, in primis la contestazione dellaPAC (Politica Agricola Comune)e del“Green Deal”applicato all’agricoltura. Si manifesta per avanzare una richiesta, per chiedere la modifica di atti normativi vigenti e le proteste di piazza rappresentano l’ultima fase di una battaglia sindacale che, prioritariamente, deve essereportata avanti attraverso i canali istituzionali,come Confagricoltura sta facendo ad ogni livello. Sulla crisi in atto del comparto laFederazione Regionaleha avviato una serie di incontri urgenti con i Prefetti di tutta la Sicilia con delle richieste operative precise (moratoria dei mutui bancari e delle cambiali agrarie e ristrutturazione delle passività, anche con l’intervento dellegaranzie ISMEA per migliorare il ratinge creare una reputazione finanziaria, rapida e concreta applicazione del decreto legislativo n. 198/2021 “Pratiche Sleali”, in modo da favorire un’equa distribuzione del valore all’interno delle filiere agricole ed accelerare sul contrasto apratiche chiaramente slealicome l’imposizione di prezzi di vendita inferiori ai costi di produzione, attivazione degli strumenti necessari a garantire il divieto di vendita sottocosto coinvolgendo l’Autorità Garante per Concorrenza ed il Mercatosulla vigilanza dell’applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli, attivazione di un tavolo diriforma e rimodulazione dell’applicazione della PAC). Nella giornata di ieriConfagricolturaha deciso di avviare una serie di iniziative a Bruxelles per chiedere che le richieste degli agricoltori vengano affrontate con maggiore sollecitudine, atutela di un settore trainante della nostra economiache subisce le conseguenze economiche di uno scenario internazionale ad alta instabilità. Inoltre, dopo la proposta licenziata oggi dallaCommissione Europeaper derogare all’obbligo previsto dalla PAC di destinare una parte dei terreni a finalità non produttive, Confagricoltura ha manifestato il suo giudizio critico a causa delsovraccarico di condizioni che limitano in modo significativo l’efficacia della misuraed è già in contatto con il Masaf e con le principali organizzazioni agricole degli Stati membri per ottenere le indispensabili e profonde modifiche, accordando la deroga sulla falsariga delprovvedimento già varato nel luglio 2022per reagire all’instabilità dei mercati provocata dalconflitto in Ucraina. “Stiamo conducendo unabattaglia contro la riduzione dell’uso dei fitofarmacisenza avere un’alternativa che sia efficace”, dice ancora Pirrè. “Abbiamo contestato la legge di restaurazione della natura e del Nutriscore, offrendo il nostro contributo. Siamo al fianco degli allevatori vessati danorme sempre più restrittive e onerosein tema di impatto ambientale e di emissioni in atmosfera. Da sempre chiediamo di intervenire per migliorare la produttività e lacompetitività delle nostre imprese,per difendere produzioni e posti di lavoro, per far crescere la dimensione aziendale dando una spinta all’agricoltura 4.0 e alla ricerca scientifica, fondamentale percontrastare gli effetti del cambiamento climaticoe ottenere varietà più resilienti”. “Tra le nostre priorità”, prosegue il presidente provinciale di Confagricoltura, “c’è il rafforzamento delsistema assicurativo in agricoltura,sollecitando la riforma della normativa sulla gestione dei rischi, per arrivare a una maggiore diffusione delle coperture assicurative, allariduzione dei costi per gli agricoltorie alla semplificazione delle procedure. Mentre in Europa qualche governo toglie le agevolazioni sul carburante agricolo, in Italia teniamo il punto e manteniamo ladefiscalizzazione del gasolioanche grazie a Confagricoltura. La nostra forza”, conclude Pirrè, “risiede nellaprofessionalità della squadrache opera quotidianamente a fianco degli agricoltori e nella credibilità presso le Istituzioni, indipendentemente dal governo di turno”.