“Il giudizio sull’incontro è negativo, dal governo nazionale nessuna risposta. Continueremo la protesta”. Lo afferma in una nota Giuseppe Tumminia, segretario di Uilcom Sicilia, presente ieri al ministero del Lavoro al tavolo – disertato dal vicepremier e titolare del dicastero Luigi Di Maio -, per discutere della vertenza Almaviva. Nella sede palermitana del call center sono a rischio licenziamento 1600 lavoratori. “Siamo consapevoli che non ci sono soluzioni immediate e che i tempi sono stretti, ci aspettavamo che il governo nazionale garantisse però la non apertura delle procedure di licenziamento attraverso un rapporto trasparente con i committenti Tim e Wind, di cui non abbiamo notizie”.
Il governatore Musumeci: “Pronti a creare una task-force”
Il tavolo di confronto era stati richiesto lo scorso 25 luglio dal presidente della regione Siciliana Nello Musumeci. «Siamo- ha affermato il governatore -, seriamente preoccupati perché questa è una terra che non si può permettere il lusso di perdere nemmeno un solo posto di lavoro. Siamo anche pronti – ha aggiunto – a creare una task-force, ma è evidente che se il nostro gruppo di lavoro non riesce poi ad avere un confronto serio con l’esecutivo nazionale, ogni trattativa è destinata a esaurirsi qui in Sicilia e tutto diventa davvero estremamente complicato. Stiamo pagando – ha concluso amaramente – una stagione di recessione che, come un vento impetuoso, finisce per coinvolgere tutto e tutti e a subirne le conseguenze maggiori sono sempre le persone più deboli: questa è la realtà che abbiamo trovato, contro la quale ogni giorno ci battiamo per contrastarla».
Presenti il sindaco Orlando e l’assessore Scavone
All’incontro era presente anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e per la prima volta l’assessore al Lavoro della regione Siciliana, Antonio Scavone. “Serve tempo per trovare soluzioni concrete. Questo sindacato – ha precisato Tumminia – continuerà con un’azione di forte protesta. La nostra Isola non può permettersi di perdere nemmeno un solo posto di lavoro. Chiediamo incremento del lavoro, riduzione degli ammortizzatori sociali e riordino del settore dei call center”, ha concluso il segretario Uilcom.