Il governo regionale stilerà un elenco di opere da realizzare con relativi finanziamenti per dare il via al confronto con le parti sociali e rimuovere i blocchi. Questo l’impegno assunto oggi dall’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone a un incontro tra le tre confederazioni sindacali con le rispettive federazioni di categoria e i rappresentanti di Anas e Rfi. Un impegno accolto con cauto ottimismo: “Un primo passo al quale auspichiamo si dia un seguito nei tempi più brevi” per Mimma Argurio della Cgil, presente all’incontro assieme ai rappresentanti regionali Mario Ridulfo di Fillea e Franco Spanò della Filt. Per Sebastiano Cappuccio segretario regionale Cisl, si tratta di “un passo importante, che non risolve in sé i problemi. Ma getta le basi di un percorso che, se si sviluppa come da intese, può condurre alla realizzazione di opere di collegamento attese da tempo e fin qui avvolte nelle nebbie. E alla creazione di tanti posti di lavoro”. Claudio Barone, segretario regionale Uil, parla invece apertamente dell’esito dell’incontro come dell’istituzione di una nuova consulta regionale, simile a quella istitutita pochi giorni fa dall’assessorato al Turismo. “La Consulta servirà a monitorare le opere pubbliche in corso o di prossimo avvio, ma anche ad accogliere indicazioni utili per superare gli ostacoli che troppo spesso hanno ritardato la realizzazione dei lavori e per tutelare gli edili che oggi rischiano di non avere più ammortizzatori sociali”, ha affermato Barone.
Le richieste: tempi certi e garanzie occupazionali
Tempi certi sulla realizzazione delle opere e garanzie sui fondi – tra risorse europee, statali, regionali, europee e del Patto per il sud sono nell’ordine dei 10 miliardi di euro -, sono del resto al centro da mesi del dibattito non solo con la regione Siciliana ma anche con le stazioni appaltanti, tra le quali Anas e Rete ferroviaria italiana giocano un ruolo primario. Del resto “saremo nel 2022 la più grande stazione appaltante dell’ultimo secolo”, aveva affermato l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, pronunciate solo pochi giorni fa a Catania, in un recente incontro sullo stato dei cantieri. “Ma il confronto – aggiungono Argurio, Ridulfo e Spanò di Cgil – dovrà riguardare anche porti, interporti, e temi come l’edilizia scolastica”. Cappuccio di Cisl, puntualizza sulla questione della cosiddetta continuità territoriale tra Sicilia e continente, «rimasta praticamente in aria tre anni dopo la Risoluzione di Bruxelles». “I siciliani ancora oggi sono costretti a percorre strade colabrodo con cantieri bloccati e migliaia di edili senza occupazione. E’ necessario intervenire subito sbloccando fondi, che ci sono, fare ripartire i cantieri e controllare l’andamento dei lavori”, conclude Barone di Uil.