“Nulla e nessuno restituiranno alla famiglia l’operaio edile morto oggi a Misterbianco. Una risposta, però, è dovuta: in quel cantiere, come in altri, era mai stato controllato il rispetto delle norme di sicurezza?”. Se lo chiedono Enza Meli e Nino Potenza, segretari generali di Uil e Feneal Uil Catania, commentando “con rabbia e dolore” la notizia dell’incidente mortale a Misterbianco che è costato la vita a un lavoratore cinquantaseienne. Domande simili sono quelle poste dai segretari generali della Fillea Cgil e della Cgil di Catania, Vincenzo Cubito e Carmelo De Caudo. I sindacalisti esprimono “vicinanza alla famiglia del lavoratore nonché dolore e rabbia per l’ennesimo episodio che macchia di sangue un diritto. Quello di lavorare in sicurezza e vivere con dignità”. Si tratta della seconda morte sul lavoro nel 2023 nella provincia di Catania.
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Cgil e Fillea: “Nelle costruzioni una carneficina”
Secondo i dati di Cgil e Fillea, il settore nazionale degli edili è tra i più coinvolti in quella che Cubito definisce “una carneficina nel settore le cui cause di certo non vengono combattute adeguatamente dalle istituzioni. Abbiamo più volte denunciato l’insufficienza dei controlli nei cantieri e dunque degli organici negli ispettorati. Ogni morte bianca in più è una sconfitta per le regole e per la società”. Per Carmelo De Caudo: “La Cgil di Catania è da sempre alle prese con l’emergenza morti sul lavoro. Crediamo che la Regione siciliana ci debba delle risposte su questo fronte; i controlli vanno rafforzati e le risorse vanno trovate in qualunque modo”.
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Uil e Feneal Uil: “Non accontentarsi dei silenzi”
“Ancora una volta bisognerà accontentarsi di lacrimucce e cinici silenzi delle istituzioni politiche sulle carenze di organico negli Ispettorati del Lavoro a Catania e in Sicilia?”, si chiedono Meli e Potenza di Uil e Feneal. “Siamo accanto ai familiari della vittima – aggiungono gli esponenti sindacali – nella disperata richiesta di verità e giustizia, per questo offriamo loro assistenza legale e sindacale. Come sempre, intanto, esprimiamo piena fiducia in magistratura e forze dell’ordine perché facciano adesso luce sull’accaduto, mentre siamo costretti ancora una volta a denunciare la strage silenziosa che in carenza di prevenzione si consuma quotidianamente nei cantieri, nei terreni agricoli, nelle fabbriche”.