Anvur, l’ateneo di Catania meglio di Palermo e Messina: primo tra i siciliani

Anvur, l’ateneo di Catania meglio di Palermo e Messina: primo tra i siciliani

“Pienamente soddisfacente”. Questa è in sintesi la valutazione sull’Università degli studi di Catania effettuata dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Si tratta dell’esito dei rapporti di valutazione ai fini dell’accreditamento periodico delle sedi universitarie e dei corsi di studio effettuato dall’organismo pubblico indipendente che ha il compito di misurare la qualità delle università e degli enti di ricerca, e ha validità quinquennale. Il punteggio assegnato è compreso tra 6,60 e 7,5 punti e ricade nel “livello B” della valutazione. Un risultato che pone Catania nella fascia medio-alta delle università italiane, in compagnia di prestigiosi atenei come Bologna, Pisa, Roma “La Sapienza”, Venezia “Ca’ Foscari”, Politecnico di Torino e Bocconi di Milano. E il risultato vale anche il primo posto in Sicilia, con Palermo e Messina entrambe valutate nella fascia inferiore, il “livello C, soddisfacente”. Leggi anche –L’ambizione di Unict: diventare Ateneo d’eccellenza. La Via: “siamo in crescita” Non si conoscono ancora i risultati nel dettaglio della valutazione effettuata a seguito delle visite presso l’ateneo della Commissione di Esperti della Valutazione (Cev): questi verranno ora inviati al Ministero dell’Università e della Ricerca per l’accreditamento di Catania. L’ateneo non era mai stato oggetto dell’ispezione dall’introduzione dell’accreditamento, previsto dall’articolo 9 delDecreto legislativo numero 19 del 27 gennaio 2012. Ad essere valutati sono stati invece rispettivamente nel 2017 e 2018, le università di Palermo e Messina, che hanno ricevuto un punteggio finale rispettivamente di 6,08 e 5,64. Un giudizio per entrambe “sufficiente” per l’accreditamento quinquennale e che, a differenza di Catania che è ancora in attesa dell’approvazione ufficiale del ministero, è disponibile online sul sito di Anvur. Tra le maggior criticità rilevate, sia per Palermo che per, Messina quelle sulla “Gestione dell’Asscurazione di Qualità e monitoraggio dei flussi informativi tra le strutture responsabili”, che hanno ricevuto rispettivamente un punteggio 5 e di 4 punti. Leggi anche –Catania, l’università migliora in tutte le voci della graduatoria Censis La valutazione della Commissione di Esperti ha tenuto impegnato l’ateneo dei Catania per un’intera settimana, dal 10 al 14 maggio scorsi. In audizione sono stati messi sotto esame 500 soggetti dell’ateneo tra i vertici accademici, rettore compreso, e i docenti delegati e responsabili dei corsi di studio, i dirigenti, il personale tecnico-amministrativo e gli studenti per testare la qualità dell’offerta formativa, dei servizi e delle procedure tramite colloqui su didattica, ricerca, terza missione e internazionalizzazione. Nel corso della visita ministeriale sono state inoltre presentate anche le sedi dell’ateneo e i servizi offerti, parte integrante dell’analisi della cospicua documentazione presa in esame. “Ci siamo preparati a lungo per questo importante appuntamento. Tutti abbiamo lavorato per raggiungere questo risultato assolutamente lusinghiero ed eccezionale che premia il nostro continuo percorso di miglioramento e che ci rende particolarmente orgogliosi di appartenere al più antico e blasonato ateneo di Sicilia”, è il commento, soddisfatto, del rettore etneo Francesco Priolo. Il rettore, in una nota inviata alla stampa, cita a supporto del risultato Anvur, non ancora pubblico nel dettaglio, altri importanti traguardi raggiunti nell’ultimo periodo grazie all’azione amministrativa. “Siamo passati dall’80 per cento di spesa per il personale al 73, e il bilancio d’Ateneo è stato risanato, nel 2020 abbiamo registrato un utile di oltre 12 milioni di euro”, afferma il professore Priolo. Priolo annuncia inoltre la riqualificazione degli edifici dell’ateneo “grazie ad un importante cofinanziamento del ministero dell’Università e della Ricerca, nell’ambito di un programma di edilizia universitaria: 12,5 milioni di euro, pari al 46 per cento dell’importo complessivo degli interventi che ammonta a 27 milioni 324 mila euro. Gli interventi riguarderanno il dipartimento di Giurisprudenza, la sede di via Ramondetta del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali e alcuni edifici della Cittadella universitaria (Scienze del Farmaco e della Salute, Scienze chimiche, Ingegneria, Dicar, Matematica e Informatica, Palazzo delle Scienze e Palazzo Fortuna in corso della Province)”.