Architetti a Catania, l’Ordine compie cento anni guardando alle periferie
“Siamo architetti, operiamo sul territorio e quindi ci piace confrontarci e contribuire alla crescita dello stesso”. Lo diceSebastian Carlo Greco, presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Catania(in breve OAPPCCT). Domenica 25 giugno la “festa degli architetti” per il centenario dell’Ordine tenutasi al centro fieristico “Le Ciminiere” non poteva quindi che essere anche un momento di confronto tra la categoria e la città, con un dibattito che ha visto al centro il tema delle periferie, “luoghi fisicamente ai margini”, ma non solo. Come spiegato daEleonora Bonanno, presidente della Fondazione OAPPCCT, “abbiamo deciso nel centenario di trattare di periferie a seguito del nostro impegno a Librino in collaborazione con loStudio Fosbury per la Biennale di Venezia. Riteniamo che le periferie, intese non solo in senso fisico, abbiano grandi potenzialità di sviluppo”, ha spiegato Bonanno. E così, prima della “festa” è stato dato largo spazio alla testimonianza diSabina Zappalà, direttore dellaSTA Progetti Spa, società che a metà degli anni ’70 sotto la guida dell’IngegnereFrancesco Lo Giudicecreò il piano particolareggiato per Librino. Un progetto “ancora in corso” come ha spiegato Zappalà nel suo appassionato racconto del progetto, frutto della visione dell’archistar giapponeseKenzo Tangema arrivato alla forma definitiva con l’inglobamento al suo interno dei quartieri contadini e operai sorti spontaneamente, ovveroBorgo LibrinoeSan Giorgio. Leggi anche –Catania e Pnrr, il volto nuovo della città passa per i Piani Urbani integrati Il tema delle periferie è stato subito dopo al centro di un confronto con istituzioni e associazioni. Presente alla “agorà” l’amministrazione comunale con il vicesindaco e assessore all’UrbanisticaPaolo La Greca, “alla prima uscita pubblica”, come sottolineato durante l’incontro, e il direttore dell’UrbanisticaBiagio Bisignani, il docente di Urbanistica dell’università di CataniaMaurizio Spina, la presidente dell’Istituto nazionale di architettura (Inarch) sezione SiciliaMariagrazia Leonardi,Alice Leonardiin rappresentazione di Trame di Quartiere, eDaniele Cavallaroper l’associazione Gammazita. Tra i temi affrontati il nuovo Piano regolatore – denominatoPugsecondo la nuova normativa “che entro il 2024 sarà realtà“, ha promesso La Greca, e la creazione dell’Urban Center(promosso e spinto dall’Ordine in più occasioni). Valorizzazione dei “margini urbani”, termine con cui le periferie della Città metropolitana sono denominate neiPui,Piani urbani integratifinanziati con i fondi Pnrr, ai Concorsi di progettazione, passando per lo sforzo diretto a ridurre quello scollamento tra politica e cittadini, attraverso il coinvolgimento dell’associazionismo attivo.