Aree interne della Sicilia, la Snai è una scommessa persa: spesi 4 milioni su 32

Spopolamento, carenza di servizi, disoccupazione. Per contrastare questi fenomeni learee internedellaSiciliahanno32,4 milionida spendere. Divisi in tre macro aree: trasporti e mobilità (il 67 per cento dei fondi), reti e servizi digitali (17 per cento), cultura e turismo (15 per cento) attraverso la Strategia Nazionale per le aree interne (Snai). I fondi ci sono, ma restano nel cassetto. Sono cinque le aree su cui è possibile investire dal 2014,Calatino,Madonie,Nebrodi,Terre SicaneeVal Simeto. Dopo quasi dieci anni è andato in pagamento solo13,6 per centodelle somme, pari a4,4 milioni di euro. Questo secondo i datiOpenCoesioneaggiornati allo scorso 31 agosto. La Sicilia spende male e trascura i finanziamenti per lamanutenzioneo il rifacimento dellestrade provinciali. Oltre che per ladigitalizzazione della pubblica amministrazionee lo sviluppo dipiattaformeper incrementare iservizi turisticinei borghi. I comuni sono stati però più rapidi ad investire123 mila europuntando allaformazione,fornita però da aziendeValdostane. Tra questi un corso sullapreparazione e trasformazione della carne alpinacostato 31,6mila euro. Leggi anche –Fondi Ue Sicilia, 40 giorni per spendere 2 miliardi. Uil: possibile, ma “col fiatone” Il72 per cento degli interventiche potrebbero essere attivati utilizzando il fondo dellaStrategia Nazionale per le Aree interneresta riservato alleinfrastrutture. I comuni siciliani sono riusciti a presentare26 progetti, ma nessuno è stato completato.23,4 milioni di eurorestano disponibili per migliorare la viabilità delle aree periferiche di tutta l’isola. Solo per fare qualche esempio,3 milionidi euro sono accessibili, manon spesiper il progetto dellamessa in sicurezzadella strada provinciale che collegaCastel di Lucio a Mistretta(Messina).830 mila eurosono fermi per ilrifacimento del piano viabilee lasegnaleticadella strada provinciale 75 nel Comune diGrammichele(Catania).565 mila euronon sono utilizzati per i lavori dimanutenzione straordinaria dei tratti dissestatidella strada provinciale 11 diBlufi(Palermo). Fermi anche512 mila euroche potrebbero essere utilizzati per lamanutenzione straordinariadella strada provinciale 86 che collegaMineo a Vizzini(Catania).200 mila eurosono disponibili per ilavori di sistemazione della strada provinciale 28/IIper il suo piano viabile, l’installazione delle barriere, lasegnaletichee ilrifacimentodeimuretti franatiaMilitello Val di Catania. Leggi anche –I compiti delle “inutili” Province: anche la cura delle strade contro il maltempo Le zone interne della Sicilia potrebbero essere le aree in cui, ipoteticamente anche rinunciando aifondi Pnrr, e solo grazie agli stanziamenti provenienti dalla Strategia Nazionale, potrebbe essere avviata ladigitalizzazione della Pubblica amministrazionee lo sviluppodi piattaforme digitalistrategicheper ilturismo. Per i comuni siciliani sono già disponibili8,7 milioni di eurograzie al finanziamento di17 progettifinalizzati all’acquistodi beni e servizi digitali. Anche in questo caso alcuni esempi sono eloquenti.887 mila eurorestano da spendere per lanascita del sistema turistico integrato “Info Pont Sicani”. Ad Agrigento ilComune di Riberanon sfrutta883 mila eurofinanziati interamente dalla Comunità Europea per avviare il programma“Inclusione digitale – Competenze digitali”.Sant’Agata di Militello(Messina) ha disponibili 700 mila euro non spesi per“Aineb 19”. Una suite applicativa diopen government è stata finanziata all’ente “Unione Madonie”per600 mila euronel palermitano. L’obiettivo è sviluppare i servizi online per il cittadino nel rapporto con la pubblica amministrazione, ma il progetto è in ritardo di tre anni. Finora i piani per la formazione hanno raccolto i risultati migliori nelle zone interne della Sicilia, in particolare attraverso l’utilizzo di un fondoPo Fesr Valle d’Aosta da oltre 100 mila euro. Tra il 2022 e il 2023 sono stati spesi nel dettaglio58 mila europer pagare laFormazione Podium 4.0svolta dalla valdostanaAvi Servizi Srlper il reinserimento occupazionale. Nelle aree interne delleTerre Sicane(Agrigento) questo progetto è servito per“accrescere le competenze” e “agevolare l’inserimento o il reinserimento lavorativo”.33,1 mila eurosono stati stanziati per il corso di“Manutentore del verde”organizzato dalla valdostanaCnosFapnell’area internaVal del Simeto(Catania ed Enna). La CnosFap agisce da ente senzascopo di lucro. Altri31,6 mila eurosono stati destinati alcorso di produzione e trasformazione della carne Valdostanaorganizzato dalConsorzio per le Tecnologie e l’Innovazione CTI, servito anche in questo caso per aumentare leskillsdei lavoratori, ma dellezone dei Nebrodi. Tutti i corsi si sono già conclusi nell’estate del 2023.