Aria inquinata, in Sicilia solo 8 stazioni oltre la soglia. Ma si “gioca” sui limiti

Aria inquinata, in Sicilia solo 8 stazioni oltre la soglia. Ma si “gioca” sui limiti

Sull’aria inquinatase laLombardiapiange – con Milano che, secondo la società svizzera IqAir, è nella top ten dellecittà con più smogal mondo – laSicilianon ride. Secondo gli ultimi dati Arpa, aggiornati al 18 febbraio, l’Isola supera i limiti diparticolato PM2.5“soltanto” in otto stazioni di rilevamento su 53. Il dato potrebbe apparire positivo, ma è strettamente legato allemodalità di calcolo.La soglia utilizzata, infatti, è quella prevista dallaDirettiva europea 2008/50/CE,che fissa il limite massimo di PM2.5 a 20 µg/m3 (microgrammi per metro cubo). Utilizzando i valori guida dell’Organizzazione mondiale della sanità(cinque µg/m3), si legge nell’ultima relazione annuale aggiornata al 2022, “tutte le stazioni superano il limite“. Ma anche con inuovi valorifissati dalla Commissione europea (10 µg/m3), in vigore a partire dal 2030,quasi tutte le stazioni dell’Isola “sarebbero non conformi”.Una situazione denunciata anche nell’ultimorapporto Mal’Aria di Legambiente.“Per quanto riguarda il PM2.5, soloEnnarispetterebbe i nuovi obiettivi”. Leggi anche –Aria inquinata: in Sicilia, tutto in regola. Basta alzare l’asticella Sulla carta, come detto, la situazione in Sicilia è sotto controllo. Il vecchio limite di 20 µg/m3 di PM 2.5 al 18 febbraio è stato superato soltanto nellaprovincia di Palermo(quattro stazioni),Messina(due),CataniaeSiracusa(una). La relazione annuale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale conferma che “leconcentrazioni più elevatesi rilevano nelle stazioni da traffico dell’agglomerato di Palermo“. Nel resto dell’Isola invece si registra “unandamento non univocoin tutte le stazioni”. Nel dettaglio, i valori sono “crescenti nella stazionePalermo-Unipa,decrescenti nelle stazioniPorto Empedocle, PrioloeRagusa-Campo Atletica,mentre sono stazionari nelle stazioniEnna, Agrigento-AspeMisterbianco”. Con la nuova Direttiva europea, tuttavia, “anche nelle stazioni dove attualmente i limiti di legge sono rispettati, sono superiori in larga parte aivalori limite proposti“. Situazione che non riguarda solo il particolato PM2.5 ma anche altri agenti inquinanti. Dallepolveri sottili PM10albiossido di azoto (NO2),fino all’ozono (O3). Leggi anche –A Catania e Palermo il primato: hanno l’aria più inquinata dell’Isola A darne conto è la stessa Arpa. Per quanto riguarda lepolveri sottili PM10,per esempio, con la nuova Direttiva “ad oggi quasitutte le stazioni registrerebbero un superamento“. Già con i valori attuali, in ogni caso, “molte delle stazioni da traffico registranoconcentrazioni medie più elevate“, e rispetto alle linee guida dell’Oms “tutte le stazioni, ad eccezione diCaltanissetta,hanno superato il valore guida”. Venendo al biossido di azoto, con la nuova Direttiva “si registrerebbe unincremento di non conformitàdi circa il 50 per cento delle stazioni degli agglomerati”. Già oggi, in ogni caso, “quasi tutte le stazioni hanno superato il valore guida per laconcentrazione media annua di NO2 dell’Oms(15 µg/m3), in particolare nelle stazioni degli agglomerati urbani”. Da non trascurare, infine, la situazione dell’ozono.I tecnici dell’Arpa osservano “criticità legate alsuperamento dei limiti fissati nell’agglomerato di Catania,nella zona Aree Industriali e nella zona Altro”, che raggruppa le province meno popolate,Enna, Trapani, Agrigento e Caltanissetta. Leggi anche –Aria inquinata, le città uccidono. Italia peggiore in Ue per polveri sottili La Regione, secondo l’Arpa, non è stata con le mani in mano. “Sono stati completati tutti ilavori di adeguamentodelle stazioni alprogramma di valutazione,che ha previsto la realizzazione di nuove stazioni, la rilocazione di altre (Porto Empedocle) e l’installazione di analizzatori di PM 2.5 in molte stazioni che ne erano sprovviste”. Malgrado ciò, la Sicilia rischia di arrivare impreparata all’appuntamento con la nuova Direttiva europea.“Pertanto è necessario attuare rapidamente le misure già previste nelPiano regionale di tutela della qualità dell’aria,approvato con Deliberazione di Giunta numero 268 del 18 luglio 2018″, scrivono i tecnici. Il Piano prevede “interventi strutturali su tutti i settori responsabili diemissioni di inquinanti“. Misure che dovrebbero comportare sul medio periodo “il miglioramento della qualità dell’aria su tutto il territorio regionale”. In modo particolare “sui principaliagglomerati urbanie sulle aree industriali, nei quali si registrano deisuperamenti dei valori limiteprevisti dalla normativa”, concludono dall’Arpa.