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Atenei, Censis: migliorano i siciliani, Palermo resta in testa

Nella classifica stilata dal Censis l'università di Catania migliora in tutte le voci, ma passa dai "mega atenei", quelli con oltre 40 mila iscritti, ai "grandi", dove Messina è ultima. Palermo resta la migliore in Sicilia

Migliora in tutte le voci: comunicazione e servizi digitali, borse, servizi, strutture, e soprattutto nell’occupabilità, che passa da 73 a 78 punti. Ma non abbastanza: per Censis l’università di Catania è ancora terzultima nella classifica per l’anno accademico 2021-2022. Per la precisione l’ateneo si trova alla posizione numero diciassette su diciannove tra i “grandi atenei statali”, ovvero quelli che hanno una quota di iscritti superiore a ventimila e inferiore a quarantamila, migliorando il un punteggio dello scorso anno di 75,5 punti e salendo a 78,5. La prima in classifica, l’università di Perugia, raggiunge 93,3 punti, Palermo fa molto meglio di Unict e si attesta a 82,7 punti totali, e quest’anno è nella classifica dei “mega atenei”, quelli con oltre 40 mila iscritti, dove si trovava Catania un anno fa. A fare peggio c’è Messina: è ultima in Italia tra i “grandi”, per il secondo anno consecutivo.

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Messina: ultima tra le “grandi”, di nuovo

Come per Catania, anche l’ateneo messinese migliora rispetto all’anno accademico precedente, salendo da 75,5 a 76,5 punti. Un dato che vale come lo scorso anno l’ultimo posto tra i grandi atenei: e pensare che per il 2019-2020 era con 80,5 punti al dodicesimo posto nazionale. Per l’università della città dello Stretto la classifica, su 19 aventi un numero di iscritti compreso tra 20 e 40 mila, a pesare è sempre l’occupabilità, con 74 punti, all’ultimo posto in Italia, seppur in crescita rispetto ai 70 della scorsa rilevazione. Ultimo posto anche per strutture (79 punti, a pari merito con Venezia Cà Foscari e Bergamo) e male l’internazionalizzazione, dove con 72 punti fa comunque meglio di Catania che si ferma a 71, mentre i 69 punti nei servizi valgono un penultimo posto davanti all’università della Campania Vanvitelli. Sono invece in calo, da 91 a 87, i punti per quanto riguarda la Comunicazione, ma nella classifica generale, dominata dai 108 di Perugia, l’ateneo è solo quindicesimo: Catania fa molto meglio portandosi a 92 punti, in crescita rispetto a un anno fa.

Palermo è sempre il miglior ateneo siciliano

Secondo Censis è però Palermo l’ateneo statale siciliano migliore, con un punteggio generale di 82,7, ovvero oltre quattro punti sopra Catania e sei su Messina. Una performance peggiore rispetto a quella di un anno fa, quando Censis attribuiva 84,2 punti totali, ma che vede confermati gli ottimi punteggi in comunicazione e servizi digitali (102 punti, in crescita rispetto al 101 del 2020 e primo punteggio nazionale insieme a Bologna), ma non solo. Vanno bene i servizi, che con 75 punti sono sotto la media d’ateneo ma valgono il sesto posto tra i grandi atenei, così come le strutture (90 punti), che mettono Palermo al secondo posto dietro la solita Alma Mater. In termini di occupabilità il punteggio resta però tra i più bassi, con 80 punti, meglio dello scorso anno (erano 75), ma peggio fa tra i “mega” atenei solo Bari (77). In termini di classifica generale l’ateneo, nonostante un calo del punteggio, guadagna quindi ben sei posizioni rispetto allo scorso anno, passando dal tredicesimo posto al settimo.

Kore: bene le strutture, male l’internazionalità

Secondo l’istituto di ricerca socio-economica il peggiore ateneo siciliano in termini di punteggio è non-statale. Si tratta, per il secondo anno consecutivo, dell’università Kore di Enna, ferma a 76,2 punti generali (erano 74,8 lo scorso anno). Il dato conferma comunque la crescita anche rispetto ai 73,6 della classifica di Censis del 2019. L’ateneo passa dalle “medie” (tra i 5 e i 10 mila iscritti) alle piccole università non pubbliche (meno di 5 mila iscritti), e si piazza come lo scorso anno al penultimo posto, il nono su dieci, precedendo in una classifica dominata da Bolzano (101 punti), solo l’università Lum Jean Monnett. A pesare, in una analisi che per le non-statali non tiene conto dell’occupabilità, esattamente come per gli altri tre atenei siciliani è soprattutto l’internazionalizzazione, che con appena 66 punti ne fa l’ultima in classifica. Male anche la comunicazione (66 punti, in netto peggioramento rispetto ai 74 di un anno fa), mentre meglio vanno le borse di studio (83 contro i 72 del 2020), e le strutture che con 96 punti assegnano all’università ennese il primato tra le siciliane.

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Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

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