“Le priorità sono oggi colmare i gap rendendo omogenea nel paese la fruizione dei diritti e superare le disuguaglianze. Non certo varare provvedimenti destinati a spaccare ancora di più il Paese. Se questo dovesse accadere chiameremo a raccolta il mondo del lavoro e la Sicilia tutta e sarà mobilitazione”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, a proposito del progetto di autonomia differenziata presentato ieri dal ministro leghista Calderoli in conferenza Stato-Regioni.
Un’Italia a più velocità
“I diritti civili e sociali”, sottolinea Mannino, “vanno garantiti in tutto il paese, va anzi oggi ricercata quella uniformità che nei fatti oggi non c’è. Parlo di diritti fondamentali come quello all’istruzione o alla sanità, o ancora alla mobilità. Progettare un’Italia a più velocità non significa applicare la Costituzione ma al contrario sancire una sconfitta sul piano dell’applicazione dei suoi principi fondamentali e questo non può essere consentito”. Il segretario della Cgil Sicilia definisce ‘inammissibile’ l’attribuzione delle competenze alle regioni su scuola, sanità, tributi. “E ancora più assurda”, aggiunge, “è la proposta di inserire nel progetto anche le reti e le infrastrutture, togliendo alle aree più deboli anche la possibilità di connessione, eliminandole da una dimensione globale”.
Coesione nazionale a rischio
“Apprendiamo della presa di distanza della Regione siciliana dal progetto”, prosegue Mannino, “e ci auguriamo azioni conseguenti e la costruzione di un fronte comune per dire no a questo progetto scellerato, che punta rompere l’unità nazionale, a sotterrare i principi di solidarietà e coesione nazionale. L’Italia”, conclude, “si risolleva se si risolleva il Sud ed è per questo che occorre lavorare”.